Mauro Cereghini, coordinatore dell'Osservatorio sui Balcani, risponde in questa lettera ad un testi ricevuto dalla redazione dal TMC, Temporary Media Commissioner del Kossovo, in merito a due articoli della corrispondente Alma Lama, pubblicati negli scorsi mesi sul sito dell'OB.
Egregio Professor Caliari,
la ringrazio per la sua lettera del 7 giugno u. s. e in particolare per la grande attenzione e la cura con cui dimostra di seguire gli articoli pubblicati sul nostro sito internet.
L'Osservatorio sui Balcani - progetto della Fondazione Opera Campana dei Caduti di Rovereto supportato dalla Provincia Autonoma di Trento - si pone come obiettivo quello di mantenere viva l'attenzione e l'informazione su una regione molto vicina ed importante per l'Italia, e insieme di favorire il dialogo e l'incontro fra i molti soggetti che lì vi operano nelle varie forme della cooperazione: istituzioni internazionali, organizzazioni non governative ed enti locali italiani, espressioni della società civile dell'area balcanica, etc...
Nel fare ciò l'Osservatorio sui Balcani si impegna, anche attraverso i proprio corrispondenti dall'area, a fornire uno spettro ampio di opinioni, pur senza rinunciare in taluni casi ad un proprio esplicito punto di vista espresso attraverso gli editoriali firmati dalla redazione italiana.
Per quanto attiene alle osservazioni che lei cortesemente ci sottopone, abbiamo provveduto a girarle alla corrispondente Alma Lama per una sua eventuale risposta puntuale. Esse infatti si riferiscono a due articoli precisi a sua firma. Come Osservatorio sui Balcani, intendiamo pubblicare integralmente sul nostro sito la lettera che ci ha inviato. Riteniamo infatti possa rappresentare un utile contributo alla conoscenza dei fatti, e allo sviluppo di un dibattito sul ruolo dei media nel contesto kossovaro.
Facciamo notare peraltro che a conclusione dei due articoli citati era già stato inserito il rimando al testo integrale del Rapporto del Temporary Media Commissioner (11.05 - sebbene erroneamente indicato come Rapporto OSCE, e di questo ci scusiamo) e del Rapporto OSCE (17.05) sui fatti in oggetto.
Come poi avrà potuto verificare in merito alle cronache dei fatti del marzo scorso, abbiamo sollevato più volte il tema della responsabilità degli attori kossovari - compresa la stampa - nelle violenze scoppiate. La rimando in particolare ai nostri commenti "Kosovo, la notte dei cristalli" del 18.03, "Kossovo: cinque anni dopo" del 18.03 e "Il Kosovo nella nebbia dell'informazione" del 27.04. E condividiamo l'attenzione che la comunità internazionale - anche attraverso il lavoro importante del TMC - presta per la qualità e l'accuratezza del sistema informativo kossovaro, premessa indispensabile per il superamento delle logiche nazionaliste.
Ciononostante abbiamo ritenuto doveroso affrontare anche l'argomento del difficile equilibrio - o se vogliamo dell'incerto confine - tra "attenzione" e "ingerenza". Senza voler avallare in alcun modo posizioni di attacco strumentale al TMC o ad altri organi della comunità internazionale, ci è parso comunque importante affrontare questo tema delicato. Tema analogo, tra l'altro, a quello che si pone all'intera comunità internazionale - compreso il mondo non governativo, da cui proviene anche l'Osservatorio sui Balcani - nel cercare di promuovere a livello istituzionale l'avanzamento di riforme democratiche e contemporaneamente la crescita di "ownership locale" (in Kossovo come in Bosnia Erzegovina).
Nello specifico del caso in discussione, abbiamo affrontato l'argomento attraverso gli scritti di una parte in causa, essendo Alma Lama giornalista della RTK oltre che corrispondente dell'Institute for War and Peace Reporting e dell'Osservatorio sui Balcani. Ma nell'articolo più diretto, "Kossovo e media: tra prudenza e censura", tale appartenenza era esplicitata fin dall'inizio, così come nel commento ai fatti di marzo l'intervento della corrispondente era titolato "Kossovo: un punto di vista albanese" (22.03).
Vi garantiamo in ogni caso, oltre alla pubblicazione integrale della lettera inviataci, la disponibilità e l'interesse ad ospitare vostri futuri interventi, per sviluppare un proficuo ed equilibrato dibattito sul tema in oggetto.
Rimandando, in attesa di contattare la nostra corrispondente, una eventuale nota di chiarimento sulle osservazioni specifiche sollevate nella sua lettera, la ringrazio nuovamente per l'attenzione e la saluto molto cordialmente.