Procedure più facili ed un centro comune, presso l'ambasciata ungherese a Chisinau, dove chiedere i visti per molti paesi dell'area Schengen. Per i cittadini moldavi, nonostante il perdurare di vecchi problemi, diventa più semplice ottenere il lasciapassare per l'Unione Europea
I cittadini moldavi che vogliono entrare nell'Unione Europea, ora hanno la possibilità di richiedere un visto per l'area Schengen nel nuovo Centro Comune per i Visti, allestito e gestito dall'ambasciata ungherese in Moldavia. Dal 1 gennaio 2008, inoltre, i moldavi possono accedere a procedure facilitate grazie all'accordo sull'emissione di visti raggiunto tra Moldavia ed Unione Europea. Grazie a questo accordo, sedici diverse categorie di cittadini moldavi, tra cui funzionari, parenti di moldavi residenti nell'Ue, studenti, portatori di handicap, bambini, atleti, scienziati e giornalisti hanno l'opportunità di ottenere un visto gratis, mentre uomini d'affari e turisti, per riceverlo, dovranno pagare 35 euro invece dei 60 previsti fino ad ora. Anche i tempi di emissione sono stati accorciati sensibilmente, passando da 30 a 10.
Il Centro Comune ha iniziato a raccogliere le domande il 21 dicembre scorso, in concomitanza col più grande allargamento mai avvenuto dello spazio Schengen, che ha coinvolto tutti i paesi entrati nell'Unione Europea nel 2004 con l'eccezione di Cipro, che ha deciso di mantenere attivi i controlli ai propri confini.
L'idea di creare il Centro Comune iniziò a circolare nel 2006, quando divenne chiaro che la vicina Romania sarebbe entrata nell'Ue a partire dal 1 gennaio 2007, evento che ha reso l'ingresso dei cittadini moldavi in Ue ancora più problematico. Alla fine il progetto è stato assegnato all'ambasciata ungherese, che si è impegnata ad essere il rappresentante dei paesi Schengen a Chisinau.
Non tutti gli stati dell'Ue hanno una rappresentanza diplomatica in Moldavia. I paesi che ricevono più richieste di visto da parte di cittadini moldavi, soprattutto a scopo di lavoro, sono Italia, Spagna, Grecia, Portogallo, Gran Bretagna e Irlanda. Di questi, solo la Gran Bretagna ha aperto una propria ambasciata a Chisinau, due anni fa. Gli altri paesi hanno rappresentanti diplomatici nel paese, ma che risiedono stabilmente in altri stati.
Per questo motivo, da molti anni i moldavi devono viaggiare fino a Bucarest, a Kiev o ad Odessa per ottenere un visto per molti tra i paesi dell'Unione Europea. Quindi, oltre al disagio provocato dal non avere ambasciate nel proprio paese, i moldavi che vogliono richiedere un visto si trovano costretti a viaggiare ripetutamente all'estero, nel migliore dei casi due o tre volte. Il primo viaggio spesso serve semplicemente a riservare un appuntamento, perché il servizio di registrazione on-line non funziona sempre come dovrebbe. Dopo aver aspettato fino a tre mesi, e aver preparato tutti i documenti necessari, bisogna fare un secondo viaggi per presentarli, ed un terzo per ricevere finalmente il visto, una situazione certamente poco rosea.
Sfortunatamente, le cose sono addirittura peggiorate quando la Romania è entrata nell'Ue. Se fino al 1 gennaio 2007 arrivare a Bucarest significava semplicemente prendere un treno oppure un autobus, adesso tutto è molto più complicato. Ora i moldavi devono chiedere non uno, ma ben due visti: il primo per entrare in Romania, per presentare i documenti, ed il secondo per il paese europeo di destinazione. Tutto questo va ad aggiungersi alle spese di viaggio, di alloggio, alle tasse per la richiesta dei documenti, e naturalmente al tempo perso nelle interminabili code di fronte agli sportelli delle ambasciate.
Mihaly Bayer, ambasciatore ungherese a Chisinau, durante la conferenza stampa convocata in occasione dell'apertura del Centro Comune, ha dichiarato che questa nuova struttura rappresenterà i paesi dello spazio Schengen, ma non sarà autorizzata ad emettere visti per tutti i paesi che ne fanno parte. Di fatto, il Centro Comune esaminerà le domande di visto per sette paesi dell'area: Ungheria, Austria, Slovenia, Danimarca, Islanda, Lettonia ed Estonia. Altri paesi hanno però espresso il proprio interesse a partecipare all'iniziativa in futuro: la discussione con la Norvegia e Cipro è già stata aperta, quella con la Svezia si trova già ad un stato avanzato. In generale, già nella prima metà del 2008 ci si aspetta un'adesione allargata alle attività del Centro Comune, ed anche le autorità italiane hanno fatto sapere di tenere in buona considerazione questa opportunità.
L'Italia ha già indirizzato all'Ungheria una richiesta ufficiale sulla possibilità di emettere visti ai cittadini moldavi proprio attraverso il Centro. Allo stesso tempo, lo scorso 9 gennaio, durante una visita a Chisinau, il ministro degli Esteri italiano Massimo D'Alema ha annunciato che l'Italia aprirà una propria ambasciata in Moldavia entro i primi sei mesi di quest'anno.
Dall'Associazione per la Democrazia Partecipativa ADEPT, hanno fatto sapere di considerare le facilitazioni sul regime dei visti come il più importante passo in avanti nella realizzazione del "Piano d'Azione" Ue-Moldavia, anche se queste non sono mirate alla soluzione dei problemi dei cittadini comuni, quanto piuttosto a quelli dei personaggi pubblici.
Durante un conferenza stampa tenuta il 15 gennaio, Igor Botan, direttore di ADEPT, ha posto l'accento sul fatto che alcuni dei documenti necessari ad avere un visto sono molto difficili da ottenere, mentre altri sono umilianti per chi li richiede. Tra i documenti richiesti ci sono quello atto a provare il pagamento delle bollette negli ultimi dodici mesi, una copia del libretto di lavoro oppure, per i giornalisti, un certificato di qualifica professionale.
Botan ha poi aggiunto che le ambasciate dei paesi Ue presenti a Chisinau non hanno aggiornato le proprie bacheche con le notizie relative alle nuove regole entrate in vigore con la firma del nuovo accordo sui visti. Inoltre, nonostante l'accordo sia attivo già da un mese, nessuna chiara informazione è stata fornita sulla commissione mista Ue-Moldavia di cui questo prevede la creazione.
Questi commenti sono stati giudicati "soggettivi" dal vice direttore del Dipartimento per gli Affari Consolari moldavo, Sergiu Lopata. Secondo Lopata, questa commissione, che dovrebbe occuparsi degli eventuali problemi sorti durante il processo di emissione dei visti, verrà senz'altro creata entro il prossimo marzo.