La bandiera moldava sulla sede della presidenza della repubblica a Chişinău

La bandiera moldava sulla sede della presidenza - Chişinău

Il 16 dicembre il parlamento moldavo cercherà per l'ennesima volta di eleggere un presidente. Dal 2009 infatti il Paese è in una situazione di stallo costituzionale. La maggioranza europeista ha i numeri per governare, ma non per nominare un capo di Stato. E perde consensi

08/12/2011 -  Natalia Ghilaşcu Chişinău

Dopo che il primo tentativo di eleggere un presidente in Moldavia è fallito un paio di settimane fa, il parlamento di Chişinău ha fissato per il 16 dicembre una nuova scadenza per tentare di eleggere un presidente. Nel frattempo continua la situazione di impasse politica, in un Paese che è senza presidente dall'aprile 2009. Ora tutto sembra dipendere dai futuri negoziati che l'Alleanza per l'integrazione europea (l'attuale coalizione al governo) riuscirà a condurre nei prossimi giorni.

Elezioni mancate

Le elezioni erano inizialmente programmate per il 18 novembre, ma sono state rimandate perché né l'Alleanza per l'integrazione europea né il Partito comunista all'opposizione avevano proposto propri candidati. Alla coalizione di governo (composta dal Partito liberaldemocratico, dal Partito democratico e dal Partito liberale) mancavano infatti tre voti per essere in grado di eleggere un presidente. A pochi giorni dalla data fissata per il voto, tre membri del Partito comunista, guidati dal deputato Igor Dodon, hanno abbandonato la loro frazione parlamentare, ma neppure dopo questo sviluppo è stato possibile raggiungere un compromesso.

Il Partito liberale si è inoltre opposto strenuamente all'eventualità di votare per Zinaida Greceanîi, proposta proprio da Igor Dodon come un candidato non affiliato ad alcun partito politico che aveva già ottenuto segnali di approvazione sia da rappresentanti del governo russo che dell'UE. Parte del problema è il fatto che la Greceanîi era stata per ben due volte candidata del Partito comunista, prima di uscire dal partito stesso.

Secondo una proposta di accordo circolata sui media tra i tre partiti della coalizione di governo, Vlad Filat avrebbe dovuto mantenere il suo incarico di primo ministro, la presidenza sarebbe andata al leader del Partito democratico Marian Lupu (attualmente presidente del parlamento), mentre il leader del Partito liberale Mihai Ghimpu sarebbe diventato presidente del parlamento.

Ma anche a partire da questa base non è stato possibile raggiungere un accordo effettivo.

Le regole cambiano in corsa

Dato che la Costituzione della Moldavia non prevede una procedura nel caso in cui non vi sia alcun candidato, l'elezione del presidente si svolgerà con nuove regole stabilite da chi attualmente si trova al governo.

Secondo una nuova legge, il voto in parlamento sarà considerato non valido se almeno 61 dei 101 parlamentari moldavi non esprimeranno il proprio voto. In questo caso, oppure se nessuno candidato sarà presentato, il parlamento dovrà fissare una nuova data per l'elezione del presidente entro 30 giorni. Il Partito comunista, che generalmente boicotta i voti in parlamento, si è opposto alla legge, sostenendo che non sarebbe altro che uno stratagemma della coalizione per rimanere al potere altri tre anni. Della stessa opinione anche l'analista politico Bogdan Ţârdea, secondo il quale la coalizione al governo sta inventando vari metodi per usurpare il potere. Se infatti i partiti dell'Alleanza per l'integrazione europea decideranno di non proporre candidati, con queste regole si garantiranno di rimanere al governo fino a fine legislatura.

Il Partito liberal-democratico, il cui leader Vlad Filat è attualmente primo ministro, cerca invece di mettere le cose in prospettiva e dichiara di essere pronto a partecipare all'elezione di un presidente solo dopo l'approvazione del bilancio per il 2012. “L'elezione di un capo di Stato è certamente molto rilevante, ma ci sono cose ancora più importanti, a partire dal welfare e dalle condizioni di vita dei nostri cittadini. Non dobbiamo permettere che questa situazione porti a un cambiamento della coalizione di governo”, ha detto il rappresentante della frazione parlamentare del Partio liberaldemocratico Valeriu Streleţ.

Nuove elezioni, nuovi candidati

Fino ad ora, solo il leader del Partito democratico Marian Lupu ha annunciato la propria disponibilità a candidarsi per conto dell'Alleanza per l'integrazione europea. Ma i tre deputati che hanno lasciato il Partito comunista hanno dichiarato di non essere disposti a votare per lui.

Il leader del Partito comunista Vladimir Voronin ha annunciato che molto probabilmente il suo partito non proporrà nessun candidato e potrà sostenere solo una figura apartitica. Voronin ha inoltre lamentato il fatto che la coalizione di governo starebbe facendo pressioni sui deputati comunisti per convincerli a votare in suo favore. Lupu ha riconosciuto che vi sono stati incontri con rappresentanti del Partito comunista, ma ha aggiunto: “Questo è un processo ordinario di negoziato e la discussione è indispensabile se vogliamo davvero porre fine all'attuale crisi politica”.

Il leader del Partito liberale Mihai Ghimpu, pronto a diventare presidente del parlamento, sostiene apertamente Lupu e dimostra ottimismo, escludendo la possibilità che Lupu stabilisca una coalizione con i comunisti. Al contrario, i liberal-democratici si dimostrano meno sicuri riguardo all'esito del voto e sono preoccupati che l'attuale coalizione di governo possa sfaldarsi. Secondo vari analisti politici, infatti, il Partito democratico sarebbe pronto ad entrare in coalizione con i comunisti, uno scenario peraltro paventato anche lo scorso anno in un periodo di negoziazione intensa tra le parti politiche.

Se l'anno prossimo ci saranno nuove elezioni politiche

Gli scenari sono quindi molteplici e non è affatto possibile escludere che nel corso del 2012 la Moldavia ritorni alle urne. Secondo gli ultimi sondaggi, il 33% degli intervistati dichiara di essere intenzionato a votare per il Partito comunista, il 18% per il Partito liberal-democratico, il 12% per il Partito liberale, l'8% per il Partito democratico. Il 20% della popolazione inoltre dichiara di non sapere per chi votare. Se si andasse ad elezioni anticipate quindi, molto probabilmente si dovrebbe di nuovo ricorrere a un governo di coalizione.

Il fatto che la crisi politica duri ormai da due anni e che il parlamento non sia stato in grado di eleggere un presidente ha fatto crescere il livello di sfiducia della popolazione nei confronti del governo. Secondo lo stesso sondaggio, il 47% dei rispondenti considera l'attuale coalizione di governo incapace di guidare il Paese. D'altra parte, il 44% sostiene che l'attuale opposizione parlamentare non dovrebbe tornare al governo dopo averlo tenuto per otto anni consecutivi a partire dal 2001.

La maggioranza dei cittadini moldavi ritiene che il governo dovrebbe essere retto da un solo partito. Solo il 14% degli elettori moldavi dichiara che il governo dovrebbe rimanere in mano dell'attuale coalizione.