Javier Solana in questi giorni sta svolgendo un "tour" che è partito da Belgrado e continuerà poi per Podgorica e Pristina. L'obiettivo sembra essere quello di moderare gli ardori indipendentisti dei leader kossovari e montenegrini.
"Ulteriori divisioni all'interno della Federazione Jugoslava renderebbero solo più tortuosa e difficile la strada dell'integrazione di questo Paese in Europa" ha dichiarato Javier Solana oggi a Belgrado. L'alto rappresentante dell'Unione europea per la politica estera e di sicurezza non ha fatto che ribadire una posizione emersa chiaramente all'interno dell'Unione europea che ha in più casi espresso la propria contrarietà ad un'ulteriore frammentazione dei Balcani.
La settimana scorsa a Bruxelles i ministri degli esteri UE si erano pronunciati per "un Montenegro democratico all'intero di una Jugoslavia democratica''. Anche la posizione per quanto riguarda il Kossovo è emersa nei giorni scorsi in modo più esplicito che in passato. In seguito alle elezioni politiche in Kossovo i capi della diplomazia dei 15 avevano subito ricordato ad Ibrahim Rugova la risoluzione 1244 dell'Onu, che iscrive il processo di autonomia amministrativa del Kossovo all'interno delle frontiere jugoslave. Frenando in questo modo le parole del leader albanese che si era affrettato a dichiarare che le elezioni rappresentavano un primo passo importante verso l'indipendenza della regione.
Javier Solana ha annunciato, dopo aver incontrato il ministro degli esteri federale Goran Svilanovic, che l'Unione europea è pronta ad assistere il processo di ridefinizione delle relazioni federali tra Serbia e Montenegro. Ha inoltre aggiunto che è urgente si proceda in tal senso: senza una chiara riforma di questo tipo risulterebbe infatti più lento non solo il processo di integrazione con l'UE ma anche la cooperazione con il FMI ed il Consiglio d'Europa.