L'Assemblea parlamentare montenegrina ha eletto ieri i nuovi ministri del governo di minoranza del premier Filip Vujanovic. Il neo governo consta di 16 ministeri e tre vicepresidenti di governo. Questi ultimi saranno Dragan Djurovic (DPS) per il sistema politico, Zarko Rakcevic (SDP) per il sistema finanziario e Branislav Gvozdenovic per il sistema economico.
Branko Lukovac sarà il nuovo ministro degli esteri, Miroslav Ivanisevic ministro delle finanze, Milutin Simovic all'agricoltura, Zarko Micovic alla salute, Jusuf Kalamperovic ministro dell'urbanismo e traffico. Il ministero dell'Interno (MUP) è andato a Andrija Jovicevic, il ministero dell'energia a Darko Uskokovic, quello del turismo a Predrag Nenezic, l'istruzione e la ricerca a Predrag Ivanovic, il commercio a Ivan Raicevic, la cultura a Branislav Popovic. Il ministro del lavoro e degli affari sociali andrà a Dragisa Burzan, quello della giustizia a Zeljko Sturanovic ed infine a Gezim Hajdinaga il ministero per la protezione dei diritti degli appartenenti alle minoranze etniche e nazionali.
Nella nuova composizione governativa il DPS (Partito dei socialisti democratici) avrà 15 ministeri, l'SDP (Partito socialdemocratico) tre e Lukovac (ministro degli esteri) come unico non appartenente ad alcun partito.
Il Parlamento montenegrino ha inoltre eletto, con la maggioranza dei voti, Rifat Rastoder dell'SDP come vicepresidente del Parlamento.
Secondo le parole del Premier Vujanovic il primo passo del governo sarà la realizzazione di un dialogo con l'opposizione. "È necessario convincere tutti che le nostre questioni statali saranno risolte con il volere della maggioranza democratica dei cittadini. Il governo inoltre dovrà affrontare sin da ora i rapporti con la Serbia e proporre un nuovo modello di relazioni tra i due paesi, intesi come due stati indipendenti".
Vujanovic ha dichiarato che il governo continuerà nella collaborazione con la comunità internazionale e che sarà pronto a sottoporre a controllo internazionale tutti i traffici di merci e denaro.
Secondo il premier montenegrino l'occasione migliore per lo sviluppo del paese è data dalla privatizzazione delle due grandi aziende pubbliche "Duvanski Kombinat" e "Telekom", che si dovrebbero realizzare entro l'anno. Ma anche il turismo e l'agricoltura rientrano nelle possibilità strategiche di sviluppo.
Nella seduta odierna dell'Assemblea verrà affrontato, invece, dell'affare "Nacional" e della "mafia del tabacco".
L'Assemblea parlamentare montenegrina ha eletto ieri i nuovi ministri del governo di minoranza del premier Filip Vujanovic. Il neo governo consta di 16 ministeri e tre vicepresidenti di governo. Questi ultimi saranno Dragan Djurovic (DPS) per il sistema politico, Zarko Rakcevic (SDP) per il sistema finanziario e Branislav Gvozdenovic per il sistema economico.
Branko Lukovac sarà il nuovo ministro degli esteri, Miroslav Ivanisevic ministro delle finanze, Milutin Simovic all'agricoltura, Zarko Micovic alla salute, Jusuf Kalamperovic ministro dell'urbanismo e traffico. Il ministero dell'Interno (MUP) è andato a Andrija Jovicevic, il ministero dell'energia a Darko Uskokovic, quello del turismo a Predrag Nenezic, l'istruzione e la ricerca a Predrag Ivanovic, il commercio a Ivan Raicevic, la cultura a Branislav Popovic. Il ministro del lavoro e degli affari sociali andrà a Dragisa Burzan, quello della giustizia a Zeljko Sturanovic ed infine a Gezim Hajdinaga il ministero per la protezione dei diritti degli appartenenti alle minoranze etniche e nazionali.
Nella nuova composizione governativa il DPS (Partito dei socialisti democratici) avrà 15 ministeri, l'SDP (Partito socialdemocratico) tre e Lukovac (ministro degli esteri) come unico non appartenente ad alcun partito.
Il Parlamento montenegrino ha inoltre eletto, con la maggioranza dei voti, Rifat Rastoder dell'SDP come vicepresidente del Parlamento.
Secondo le parole del Premier Vujanovic il primo passo del governo sarà la realizzazione di un dialogo con l'opposizione. "È necessario convincere tutti che le nostre questioni statali saranno risolte con il volere della maggioranza democratica dei cittadini. Il governo inoltre dovrà affrontare sin da ora i rapporti con la Serbia e proporre un nuovo modello di relazioni tra i due paesi, intesi come due stati indipendenti".
Vujanovic ha dichiarato che il governo continuerà nella collaborazione con la comunità internazionale e che sarà pronto a sottoporre a controllo internazionale tutti i traffici di merci e denaro.
Secondo il premier montenegrino l'occasione migliore per lo sviluppo del paese è data dalla privatizzazione delle due grandi aziende pubbliche "Duvanski Kombinat" e "Telekom", che si dovrebbero realizzare entro l'anno. Ma anche il turismo e l'agricoltura rientrano nelle possibilità strategiche di sviluppo.
Nella seduta odierna dell'Assemblea verrà affrontato, invece, dell'affare "Nacional" e della "mafia del tabacco".