Scelto nei giorni scorsi il primo ombudsman montenegrino. Reazioni tra le fila dell'opposizione e tra alcune ONG che hanno partecipato alla candidatura e al processo di scelta
Durante la seduta di martedì 21 ottobre, il parlamento del Montenegro ha scelto il primo Ombudsman (difensore civico) montenegrino tra i sei candidati proposti dall'Università, dall'Accademia montenegrina delle scienze e delle arti, dal Consiglio degli studenti, dall'Associazione dei cittadini, dall'Associazione della giurisprudenza, dal Sindacato indipendente ed da alcune ONG.
La competenza dell'ombudsman è quella di proteggere i diritti dei cittadini, ognivolta che sono violati dallo stato. L'istituzione dell'ombudsman è
indipendente dalle autorità esecutive e così riesce ad essere uno deglistrumenti di controllo e di contrappeso per la società. Le decisioni dell'Ombudsman non sono obbligatore nel senso legislativo, tuttavia, l'Ombudsman
può segnalare mancanze legislative e tecniche e renderle note alleautorità responsabili.
Il primo Ombudsman del Montenegro è Sefko Crnovrsanin, uno degli ex giudici del Tribunale costituzionale montenegrino, persona apolitica, che ha fatto carriera in giurisprudenza, partendo dal tribunale principale, attraverso il tribunale supremo e alla fine quello costituzionale. "Ci siamo concentrati sull'esperienza e su una buona comunicazione con i cittadini", ha detto Vucinic, il deputato del DPS.
La decisione dal parlamento, che da luglio lavora senza l'opposizione (che inizialmente per l'abolizione delle trasmissioni dirette e poi per diverse ragioni ha scelto di operare fuori parlamento), presa grazie ai voti del Partito democratico dei socialisti (DPS) ed il partito Sociale democratico (SDP) ed i due rappresentanti della coalizione democratica dei partiti albanesi, dei quali uno si è astenuto, ha provocato molte reazioni.
Alcuni candidati per la posizione dell'Ombudsman hanno commentato che non sono contenti con il metodo di decisione, nel senso che se anche è stato previsto che si svolgessero le consultazioni durante il procedimento della scelta dei candidati, il parlamento non ha consultato abbastanza le altre istituzioni, così come i rappresentanti del settore civile ed ha fatto tutto troppo velocemente. Le istituzioni che hanno proposto altri candidati hanno commentato che il Signor Crnovrsanin non ha mai dimostrato di essersi dedicato alla lotta per i diritti umani.
"Non si è mai occupato ufficialmente delle violazioni dei diritti umani e delle persecuzioni politiche dei cittadini, anche se è sempre stato un alto funzionario dei tribunali" ha ricordato il Centro per l'integrazione europea, che aveva proposto per il posto di ombudsman il giudice Natasa Boskovic, famosa per il caso della misteriosa ditta "Jube" quando aveva chiamato molti alti ufficiali a testimoniare, dal presidente fino ai ministri ed il sindaco.
L'opposizione insiste che se anche ufficialmente il Signor Crnovrsanin fosse una persona apolitica, si tratterebbe di uno che ha simpatie per il DPS. Le stessi fonti si lamentano che anche il Tribunale costituzionale, del quale il nuovo Ombudsman era il giudice, non era indipendente e prendeva le decisioni preferite dal Governo.
"Il coraggio civile deve essere una delle qualità principali dell'Ombudsman", considerano nel Comitato Montenegrino di Helsinki per i diritti umani. Il direttore di quest'istituzione ha ricordato che il comitato aveva insistito che le proposte dovesse essere fatte dal Governo, mentre il procedimento avrebbe dovuto avere più livelli. "Cioè dopo che si fanno le nomine le proposte si lasciano al giudizio del pubblico con chiari criteri che l'ombudsman deve soddisfare, per avere così una persona conosciuta per la difesa dei diritti umani. Però, questo non è stato accettato" ha detto Franovic.
"Il mio primo compito sarà di creare un team per combattere i problemi della burocrazia. Questo sarà far sapere al pubblico quali sono le strutture burocratiche che non rispettano le leggi ed i diritti civili. Penso di aiutare sia i cittadini, sia gli organi statali". Sarà un compito difficile, conclude il primo ombudsman, che secondo il settimanale "Monitor", "e' abituato a passare la vita, come se fosse una camminata su un prato d'erba inglese".