Javier Solana e Chris Patten giungono in visita in Serbia e Montenegro con l'intento di discutere il principio da poco adottato definito del "doppio binario", un regolamento diversificato per le due repubbliche in materia economica e doganale in vista dell'associazione della Serbia e Montenegro all'UE
I rappresentanti della Commissione europea, Javier Solana e Chris Patten, il 5 ottobre scorso sono giunti in visita in Serbia e Montenegro con lo scopo di ottenere un accordo sulle questioni ancora irrisolte riguardanti l'associazione della Serbia e Montenegro all'Unione Europea. A Belgrado, Solana e Patten hanno avuto incontri con le leadership delle due repubbliche dell'unione statale. Le discussioni principali si sono concentrate sul nuovo principio della Unione Europea per la Serbia e Montenegro, cosiddetto del "doppio binario", la collaborazione con il Tribunale dell'Aia e le elezioni per il Parlamento della unione statale.
Secondo il quotidiano montenegrino "Vijesti" (6 ottobre), Solana ha dichiarato che l'Unione Europea insisterà sugli impegni prescritti dall'Accordo di Belgrado, ma se le due repubbliche troveranno un accordo diverso, la UE non porrà ostacoli.
"L'Unione Europea sostiene il mantenimento della unione statale e noi abbiamo negoziato a lungo il principio del binario unico, ma visto i restanti problemi, in particolare quelli riguardanti l'armonizzazione delle economie e del mercato tra la Serbia e il Montenegro, abbiamo introdotto il principio del doppio binario. Lo scopo del principio è l'accordo di associazione e stabilità, che sarà composto di tre elementi importanti. Il primo è un accordo universale tra la Serbia e Montenegro e l'Unione Europea e si riferisce alle competenze della unione statale, e poi, ci saranno anche i due annessi dell'accordo coi quali si risolveranno le questioni della giurisdizione delle due repubbliche, soprattutto dal punto di vista dell'economia, dei dazi e dell'agricoltura", ha spiegato Patten.
Secondo Patten i rappresentanti della Serbia e Montenegro hanno accettato il principio del doppio binario e si sono accordati su quali sono i problemi da risolvere a livello della unione statale e quali a livello delle singole repubbliche. "Non c'è più posto per i dilemmi, le discussioni o per tirarsi indietro e noi speriamo che lo Studio di fattibilità per la Serbia e Montenegro sarà pronto per l'inizio dell'anno prossimo e che includerà tutte le questioni ancora irrisolte e anche la collaborazione con il Tribunale dell'Aia" ha spiegato con ottimismo Patten.
Ultimamente si è parlato molto anche delle elezioni per il Parlamento della unione statale. Il Piano di azione per l'associazione alla UE non precisava la modalità di elezione dei rappresentanti: se questi debbano essere eletti direttamente oppure no. Mentre la data delle elezioni era molto più precisa: i primi di febbraio. La questione però è che l'elezione diretta dei rappresentanti è stata considerata sconveniente per il Montenegro. Mentre l'opposizione serba e soprattutto i radicali hanno visto il momento per ottenere un loro ruolo importante in Parlamento. Gli esperti del Consiglio dell'Unione Europea hanno spiegato che la legittimità dello stato sarebbe messa in questione se il Montenegro dovesse boicottare le elezioni. E questo potrebbe essere il colpo finale per la unione statale.
Dopo la visita di Solana e Patten si è chiarito che: le elezioni per il Parlamento dipendono dall'accordo tra la Serbia e il Montenegro.
Il giorno successivo alla visita di Solana e Patten, il primo ministro del Montenegro, Milo Djukanović, ha tenuto una conferenza stampa a Podgorica dove ha spiegato la posizione del Montenegro.
Djukanović ha espresso la speranza che la Serbia sia più comprensiva e che le elezioni per il Parlamento della unione statale in Montenegro non siano organizzate in maniera diretta.
Spiegando che la cosa più importante per la Unione Europea è il raggiungimento di un accordo tra le due repubbliche, Djukanović ha precisato che esse hanno il diritto di prescrivere la propria legge per quanto concerne le elezioni. Il premier ha aggiunto inoltre che la introduzione del doppio binario per le relazioni della Serbia e Montenegro con la Unione Europea indica la necessità della creazione di un altro doppio binario per le relazioni della Serbia e Montenegro con la Partnership per la Pace, visto che il Montenegro non sembra avere problemi con il Tribunale dell'Aia.
"Il Montenegro non vuole essere ostaggio della Serbia e dei suoi problemi con il Tribunale dell'Aia ed ecco perché abbiamo abbandonato il Consiglio per la collaborazione con il Tribunale dell'Aia", ha spiegato il primo ministro, accentuando la possibilità che il Montenegro crei il suo Consiglio, ma lasciando anche aperta la possibilità che i loro rappresentanti tornino nel Consiglio della unione statale.
Djukanović ha sottolineato che il Montenegro dispone di una soluzione migliore rispetto all'Accordo di Belgrado: la separazione ragionevole di Serbia e Montenegro o la trasformazione della Serbia e Montenegro in una federazione di due stati indipendenti. "Questo richiede la comprensione della Serbia, ma se questa non ci sarà, sia chiaro che noi rispetteremo l'Accordo di Belgrado", ha ribadito Djukanović.
Il primo ministro Djukanović ha aggiunto poi che l'interesse dell'Unione Europea è soprattutto la stabilità dei Balcani, e la si può ottenere soltanto se la Serbia e il Montenegro si separano, visto che in quel modo diminuirebbero le forze nazionalistiche in Serbia.
Secondo il premier montenegrino, la separazione del Montenegro mandarebbe a vuoto il progetto nazionalistico della Grande Serbia e della annessione dei territori vicini, come la Republika Srpska e il Montenegro."Non è l'unione statale il fattore della stabilità dei Balcani, ma la democrazia della Serbia. Il nazionalismo in Serbia deve essere combattuto, ha sottolineato Djukanović.
Inoltre Djukanović spiega che dopo il termine di 3 anni, previsti con il principio del doppio binario, il Montenegro potrebbe cercare una soluzione nel referendum, se non si trova un accordo accettabile con la Serbia.
La corrispondente del settimanale montenegrino, "Monitor" Milka Tadić Mijović, sostiene che nonostante il fatto ci siano due annessi del protocollo, l'uno per la Serbia, e l'altro per il Montenegro, l'Unione Europea firmerà soltanto un accordo per l'associazione, con l'unione statale. Sicché le trattative sui problemi politici si svolgeranno in gran parte a livello delle istituzioni della unione statale.
Per quanto riguarda la Serbia, il vicepresidente del Governo Miroljub Labus, dopo l'incontro coi rappresentanti dell'UE, ha dichiarato che "il doppio binario è un processo temporaneo che dovrebbe terminare nel 2007. Entro quella data si dovrà decidere se la unione statale funziona e, di conseguenza, come far avanzare la candidatura per l'associazione all'Unione Europea".
Il presidente della Serbia, Boris Tadić, invece non sostiene una federazione di stati indipendenti.Tadić presente il 6 ottobre a Bruxelles al dibattito sui 5 anni del Patto di Stabilità ha spiegato che la causa principale della instabilità dei Balcani è proprio la frammentazione della regione. "Penso che la proposta per la Serbia e Montenegro non sia quella giusta. Sono contrario al facile cambiamento dei confini e alla frammentazione del Sud Est Europa", ha risposto Tadić.