Ballo delle poltrone in Montenegro. I due leader del DPS probabilmente si scambieranno i ruoli. Djukanovic primo ministro e Vujanovic Presidente del Montenegro. Se lo vorranno gli elettori naturalmente.
Lunedì 25 novembre, si è dimesso il Presidente del Montenegro, Milo Djukanovic, dopo che il consiglio maggiore del Partito Democratico dei Socialisti (DPS) lo ha proposto per la carica di Primo Ministro del prossimo Governo montenegrino.
Spetterà a Filip Vujanovic, da poco nominato Presidente del Parlamento, coprire sino alle prossime elezioni presidenziali, indette per il prossimo 22 dicembre, la carica di Presidente del Montenegro ("Vijesti", 25.11.02).
La presidenza del Partito Democratico dei Socialisti (DPS) ha stabilito ieri sera di proporre al suo consiglio maggiore come candidato presidenziale del partito lo stesso Vujanovic. In più ha deciso di indicare al consiglio Svetozar Marovic, vice presidente del partito, quale candidato alla presidenza della futura Serbia-Montenegro.
Il portavoce del DPS, Igor Luksic, ha commentato per i giornalisti che la presidenza ha deciso di proporre Vujanovic in base alle indicazioni dei consigli municipali che hanno avuto una settimana per consultarsi con i sostenitori del partito. Si ritiene inoltre plausibile che Vujanovic sia in grado di raggiungere i voti necessari all' elezione già al primo turno.
Luksic non si è però espresso sul nome del possibile sostituto a Vujanovic, nel caso quest'ultimo vincesse le elezioni presidenziali, alla Presidenza del Parlamento.
Alcuni partiti non hanno ancora deciso chi sarà il proprio candidato alle vicine presidenziali. Tra queste il Partito social-popolare che si riserva la scelta in seguito all'ufficializzazione del nome del candidato del DPS. Sicuro che il nome espresso sarà interno al partito stesso e non, come si era paventato all'inizio, un candidato non coinvolto direttamente in passato nell'attività del partito.
I giornali montenegrini di questi giorni riportano inoltre che Miodrag Lekic, che tutti ricordano bene, soprattutto in Italia, quale Ambasciatore jugoslavo a Roma in seguito silurato dallo stesso Milosevic, ha negato di essere tra i candidati alle prossime presidenziali. Polemiche inoltre dal Partito liberale. "Non prenderemo parte alle elezioni perché media, polizia ed istituzioni sono tutte nelle mani del DPS" ha denunciato il suo Presidente ( "Publika" e "Dan", 27.11.02).