I liberali annunciano che non lo appoggeranno mai come "nuovo" premier del Montenegro. Intanto Djukanovic non molla e dichiara "non è esclusa la possibilità che entrino nella maggioranza nuove formazioni politiche".
Il capo del gruppo parlamentare dei deputati dell'Alleanza Liberale del Montenegro Miroslav Vickovic, ha dichiarato ieri a Filip Vujanovic, ex-premier montenegrino ed aspirante tale anche per il prossimo futuro, che non è accettabile quale candidato per i liberali. Ha poi aggiunto che "la decisione del LSCG è irrevocabile ed ha le radici nella costituzione e nelle buone pratiche democratiche".
Vickovic lamenta infatti che "in nessun altra parte del mondo il Presidente della Repubblica affiderebbe il mandato per la creazione del nuovo Governo alla stessa persona da poco sfiduciata".
L'Alleanza Liberale del Montenegro crede che la decisione del Presidente di rinominare Vujanovic alla guida del governo sia conseguenza diretta del fatto che Djukanovic è contemporaneamente Presidente della Repubblica e Presidente del Partito Democratico dei Socialisti. Confonde quindi a loro avviso due ruoli e rischia di proteggere più gli interessi del proprio partito che non quelli dei cittadini montenegrini. Vickovic ha infine dichiarato di sperare che Djukanovic cambi la propria decisione.
Filip Vujanovic, "stoppato" dai liberali, ha reagito dichiarando che non occorre drammatizzare eccessivamente la situazione e chiarendo però come a suo avviso i partiti della possibile futura maggioranza dovrebbero non incancrenirsi sulla sua persona ma analizzare il programma del nuovo governo prima di decidere.
Djukanovic non sembra però intenzionato a tornare indietro rispetto alla nomina di Vujanovic. Ha inoltre dichiarato che non si può escludere che altri partiti entrino a far parte della maggioranza di governo. Alludendo ad un clamoroso sostegno che il Governo potrebbe ricevere dalla coalizione "Insieme per la Jugoslavia", in tutti questi anni all'opposizione ("Vjesti", 06.06.02; "Pobjeda", 08.06.02).