Si chiudono i termini per la presentazione dei candidati alle imminenti elezioni presidenziali. Per l'attuale maggioranza di governo concorrerà Filip Vujanovic mentre la maggiore coalizione d'opposizione non è stata in grado di esprimere un candidato.
Alle prossime elezioni presidenziali, previste per l'11 maggio, prenderanno parte 3 candidati - Filip Vujanovic, della coalizione di maggioranza "Per un Montenegro europeo", attualmente presidente del Parlamento montenegrino e presidente temporaneo del Montenegro, Miodrag Zivkovic dell'Alleanza liberale e Dragan Hajdukovic, candidato indipendente.
La forza più rilevante dell'opposizione, "La coalizione per i cambiamenti" non presenterà un proprio candidato perché il partito principale che la costituisce, il "Partito Socialista Popolare" (SNP) ha deciso di non partecipare alle presidenziali. Su questa questione l'SNP ha aperto una breccia con i partner di coalizione: il Partito Popolare Serbo (SNS) e il Partito Popolare (NS). Questi due partiti hanno provato a presentare propri candidati proponendo in un primo momento Miodrag Lekic, l'ambasciatore della Serbia e Montenegro in Italia e successivamente era girato il nome dell'ex Ministro della Polizia Andrija Jovicevic. Entrambi hanno però rifiutato la candidatura. Successivamente l'SNS aveva proposto tre suoi membri come candidati presidenziali, ma aveva ricevuto il veto dei partner di coalizione.
L'alleanza Liberale aveva suggerito alla "Coalizione insieme per i cambiamenti" di sostenere il proprio candidato, Miodrag Zivkovic, ma dopo un giorno di considerazioni, anche questo suggerimento non è stato accettato. Tutto questo ha provocato un disaccordo nella coalizione, che secondo le parole dei presidenti dei partiti che la componevano, non esiste di fatto più.
Il vicepresidente dell'NS ha recentemente dichiarato che il proprio partito considera l'esperienza di coalizione terminata spiegando che questo e' conseguenza della posizione assunta da Bozidar Bojovic, presidente del SNS, che aveva minacciato la fine della coalizione se l'SNP non avesse avallato alla richiesta di presentare un candidato comune. Anche il presidente dell'NS, Dragan Soc, ha dichiarato che la coalizione "Insieme per i cambiamenti" non esiste più e che d'ora in poi il proprio partito opererà in modo autonomo anche se ha tenuto a precisare che il proprio partito non ha alcuna responsabilità in questa frattura. Tuttavia la fine della coalizione non è stata ancora decretata in modo ufficiale.
Il presidente dell'SNP, Predrag Bulatovic, ha dichiarato che per la sopravvivenza della coalizione occorre avere fiducia nei partner e palesare la propria volontà di far parte di un progetto comune. Specificando poi che chi si dichiara fuori deve farlo in modo coerente ed ufficiale. Non ha però tratto le conseguenze da questa dichiarazione affermando poi in termini generici che l'opposizione in Montenegro deve essere in grado di riformarsi profondamente.
"Si assiste al ritorno di una scena politica dominata dai singoli partiti e non dalle coalizioni" ha dichiarato alla radio statale montenegrina l'analista politico Rade Bojovic. Secondo lui la coalizione governativa avrà tutte le ragioni di affrontare in modo sereno l'appuntamento elettorale in seguito al crollo della coalizione "Insieme per i cambiamenti" e l'opposizione pagherà questa debolezza anche negli anni a venire. Bojovic ritiene che questa situazione sia dannosa per la comunità politica montenegrina perché il Montenegro ha bisogno di un'opposizione capace di riformarsi e rappresentare un concorrente serio al governo attuale, per permettere allo stesso governo di migliorarsi e di condurre riforme di successo ("Danas", 21 aprile, "Vijesti", 21 aprile, Pcnen agency, 22 aprile).