Attualmente, nessuna discarica pubblica in Montenegro soddisfa né gli standard nazionali né quelli dell'Unione Europea. Otto discariche regionali sono previste da un programma europeo per evitare di essere sepolti dai rifiuti. I cittadini dovranno anche dare prova di responsabilità, praticando la raccolta differenziata
Da: Vijesti on-line, 28 Ottobre 2004
Di: J. Muminovic
Traduzione dal francese (Le Courrier des Balkans) di: Carlo Dall'Asta
Nubi di fumo nero e odori nauseabondi di incenerimento di rifiuti è ciò che spetta quotidianamente alla popolazione degli agglomerati dell'hinterland di Podgorica, in prossimità di una rudimentale discarica pubblica situata nella pianura di Cemovsko, ma anche in altri punti del Montenegro. Fino a questo momento, nessuno studio serio è stato fatto quanto alla nocività delle discariche sull'ambiente e la popolazione.
Secondo i dati dell'Agenzia Europea per la Ricostruzione (AER), 185.000 tonnellate di rifiuti solidi sono prodotti annualmente in Montenegro e si prevede che questa quantità aumenterà di 35.000 tonnellate entro una decina d'anni.
Nessuna delle 21 discariche attualmente esistenti in Montenegro soddisfa gli standard minimi richiesti dalla legislazione nazionale e dai regolamenti dell'Unione Europea.
Attualmente, non c'è nessuna gestione degli scarti medicali nocivi, cosa che provoca grandi rischi per la salute di una vasta popolazione. La maggior parte di questi scarti non è separata dai rifiuti comunali e si riversa nelle discariche municipali.
Piano Guida Europeo
Diverse ragioni indicano che il sistema delle discariche comunali non funziona e l'Unione Europea, attraverso l'AER, ha finanziato un Piano Guida strategico per la gestione dei rifiuti solidi in Montenegro, la cui elaborazione è stata recentemente completata e presentata dal gruppo tedesco di consulenza Gapa, e il cui costo è valutato in 5,7 milioni di euro.
Questo schema programmatico, secondo il direttore dell'AER, Dragan Mugosa, prevede la costruzione di otto nuove discariche regionali, il risanamento di quelle esistenti, l'acquisizione di nuovi veicoli e cassonetti, come anche la stesura e l'entrata in vigore di una legge che regolamenti questo settore.
"Questo schema programmatico deve essere applicato perchè si tratta di una direttiva dell'UE", spiega Dragan Mugosa aggiungendo che il partner strategico dell'AER in questo progetto era il Ministero dell'Ambiente. Sottolinea che nessun deposito di rifiuti in Montenegro possiede le caratteristiche di una discarica e che le leggi attualmente in vigore non sono del tutto applicate.
Ai grossi sforzi intrapresi dalle aziende di raccolta dei rifiuti, si somma la scarsa disponibilità dei cittadini a pagare le tasse comunali.
Gli investimenti globali dello schema programmatico per i cinque prossimi anni arrivano a 47 milioni di euro. Di questa somma, 23,5 milioni sono previsti per la costruzione di sei altre discariche intermunicipali. In questa somma non sono incluse le discariche di Bar e di Kotor, perché il finanziamento per la loro costruzione è già stato assicurato dalla Banca Mondiale. Inoltre, il risanamento delle discariche esistenti costerà 4,6 milioni di euro, la gestione 8,6 milioni e il riciclaggio 2,8 milioni. Per gestire i rifiuti pericolosi sono previsti 5,2 milioni, per gli scarti medicali 630.000 euro e per il trattamento dei fanghi 1,6 milioni di euro.
La capacità delle nuove discariche sarà di 200.000 tonnellate tra cinque anni, e un aumento della capacità di 17.000 tonnellate all'anno è prevista fino al 2014.
Questo nuovo sistema di gestione dei rifiuti arriverà a servire il 92% della popolazione urbana, e tra dieci anni potrà coprire anche il 75% della popolazione rurale.
Dragan Mugosa non ha potuto precisare i tempi di inizio e di completamento di queste discariche. Ha solo indicato che il Piano Guida sarà fissato dopo che vi sarà stata la conferenza dei finanziatori, che si terrà in novembre, nel corso della quale si dovranno trovare i fondi per la realizzazione di questo progetto.
Una discarica a 100 metri dalle abitazioni
Di tutte le discariche, quella di Cemovsko è particolarmente inaccettabile perché si trova a non più di 100 metri dagli edifici d'abitazione, e una riserva sotterranea di acqua potabile si trova sotto la discarica. Eppure, i partiti politici a livello locale sono arrivati a un accordo affinché questo sia il sito della nuova discarica dove saranno conferiti, oltre a quelli di Podgorica, i rifiuti di Danilovgrad e di Cetinje, deplora Zdenka Ivanovic, esperta del Gope che ha lavorato al progetto. Aggiunge che la capacità della nuova discarica di Podgorica, il cui costo è stimato in 8,2 milioni di euro, sarà di 42.000 tonnellate di rifiuti per anno.
La seconda discarica in ordine di dimensioni, con una capacità di 15.800 tonnellate, prevede di coprire le municipalità di Niksic, Savnik e Pluzine e sarà costruita in località Budos a Niksic. Il suo costo è stimato in 3,23 milioni di euro.
Le discariche di Pljevlja e Zabljak, di una capacità di 4,8 mila tonnellate l'anno, costeranno 1,77 milioni di euro e saranno costruite in località Jelinpotok. Nella regione di Mojkovak, a Gazela, una discarica di una capacità di 6.200 tonnellate all'anno coprirà le municipalità di Kolasin e Bijelo Polje. A Trpezi, nella regione di Berane, una discarica di 7.700 tonnellate coprirà Rozaje, Berane, Plav e Andrijevica. Questa scelta ha provocato una protesta dei cittadini della regione che chiedono che la zona sia proclamata parco nazionale, ma questo problema dovrà essere regolato dagli organi municipali.
La discarica che apparterrà solo alla municipalità di Herceg Novi, sarà costruita a Duboki Do, con una capacità di 7.800 tonnellate e un costo valutato in 2,35 milioni di euro. Ma questa soluzione non è definitiva, e può darsi che questa municipalità sia inclusa in una delle discariche regionali. Siccome gli abitanti di Budva, Kotor e Tivat dovranno utilizzare la discarica di Lovanji nei prossimi tre anni, il sito della futura discarica non sarà fissato che dopo questo periodo.
I cittadini dovranno imparare a separare i rifiuti
Il vice ministro dell'ambiente, Sinisa Stankovic, stima che le future discariche regionali in Montenegro dovranno soddisfare gli standard dell'UE e le leggi nazionali, ma che non saranno costruite secondo gli standard mondiali più moderni.
Il nuovo sistema di gestione dei rifiuti solidi coprirà il riciclaggio, cosa destinata a influenzare grandemente le abitudini dei cittadini, perché essi dovranno separare i rifiuti prima di metterli nei contenitori.
"Una campagna attiva è prevista attraverso i media e le ONG per sensibilizzare la gente a separare i rifiuti. Quando potremo contare sulla cooperazione dei cittadini, potremo dire di aver raggiunto l'obiettivo del Piano Guida, il che significa che il Montenegro sarà veramente uno stato ecologico", prevede Sinisa Stankovic.
Le nuove discariche prevedono il riciclaggio dei due terzi dei rifiuti, e dunque un ritorno economico legato all'esportazione dei prodotti riciclati, "Questo è soprattutto importante nella trasformazione degli scarti biologici. Il denaro recuperato tramite il riciclaggio sarà utilizzato per rifondere i debiti, per il trasporto dei rifiuti fino alle discariche, regionali e altre, cosa che ridurrà al tempo stesso le tasse comunali".
Stankovic aggiunge che, dopo la realizzazione del Piano Guida, le imprese di raccolta dei rifiuti dovranno assumersi una grande responsabilità nel cambiare il loro modo di lavorare.