Per le prossime parlamentari si spenderanno 2,5 milioni di euro. "Basterebbero a soddisfare le richieste degli insegnanti sino a fine anno". Intanto l'Università di Podgorica inizia una ricerca sugli "aspetti economici della democrazia".
E' per la sesta volta in dieci anni che i cittadini del Montenegro si recheranno alle urne per elezioni parlamentari. L'appuntamento è previsto per il prossimo 20 ottobre.
Ed in Montenegro si è acceso il dibattito su quanto costerà questo nuovo appuntamento elettorale ai contribuenti. In un intervista per il quotidiano Vjiesti alcuni membri della Commissione della Repubblica per le elezioni ha previsto una cifra: 2 milioni e mezzo di euro.
Per comprendere meglio l'entità della cifra basta dire che quest'ultima sarebbe sufficiente al governo per soddisfare tutte le richieste degli insegnanti (che sono ancora in sciopero) fino alla fine di quest'anno.
I due milioni e mezzo di euro, prelevati dalle casse del Tesoro della Repubblica, serviranno per coprire i costi per il lavoro di circa 1000 consigli elettorali, gli onorari per i membri dei consigli stessi, la stampa dei materiali elettorali, l'equipaggio tecnico, ecc. I costi, rispetto alle elezioni parlamentari precedenti tenutesi nell'aprile 2001 sono raddoppiati.
Nella cifra di 2,5 milioni di euro non sono inclusi i fondi con i quali si pagheranno gli addetti alle consegne delle liste elettorali per le loro campagne pre-elettorali e nemmeno l'equivalente per le risorse che media statali ed altre aziende statali metteranno a disposizione dei partiti.
Secondo la stima di alcuni esperti, le elezioni costano al Montenegro almeno il doppio della somma che si dedica ufficialmente nel budget per la loro preparazione tecnica.
Si calcola che nel giro di un anno e mezzo il Montenegro rischia di pagare, solo per l'organizzazione di appuntamenti elettorali, circa 15 milioni di euro.
Il 20 ottobre si terranno anche le elezioni locali a Podgorica e Tivat, e questi secondo la legge si pagheranno con i budget municipali.
Veselin Pavicevic, professore presso l'Università di Podgorica che si occupa di processi elettorali, ha recentemente reso noto che con alcune ONG ed alcuni studenti sta progettando di dare avvio un progetto che indaghi sugli "aspetti economici" della democrazia. Un aspetto che raramente viene analizzato ("Vijesti", 29 settembre e "Monitor", 27 settembre).