Un'esplosione nel centro di Kumanovo, davanti alla scuola media, sconvolge la popolazione e i ragazzi che si stavano preparando ad uscire. Un morto e sette feriti.
Mercoledì 25 dicembre, una forte esplosione ha scosso Kumanovo. Il timer dell'ordigno, nascosto in un cassonetto della spazzatura di fronte alla scuola media "Goce Delcey", era stato fissato per esplodere mentre gli studenti sarebbero usciti nel pomeriggio. Fortunatamente, la persona incaricata di far suonare la campanella che segna la fine delle lezioni lo ha fatto con due minuti di ritardo, il che ha probabilmente salvato la vita a parecchi ragazzi. Una persona è morta durante l'esplosione, il sessantaseienne pensionato di Kumanovo, Radivoe Zlatanovski, che stava cercando qualcosa di utilizzabile nel cassonetto della spazzatura di fronte alla scuola, mentre sette persone sono rimaste ferite dall'esplosione, fra di esse una ragazzina di sette anni che stava comprando un panino al chiosco nei pressi della scuola.
L'investigazione ha stabilito che la bomba è stata posizionata accuratamente e che l'esplosione era stata diretta verso il cortile della scuola, che al momento della detonazione sarebbe stato pieno di ragazzi. Gli esperti artificieri della polizia hanno detto che sono stati impiegati circa sette chilogrammi di esplosivo, collegati con un detonatore a tempo. Alcune parti del container e dell'ordigno sono esplose in un raggio di 500 metri, uno dei feriti, che distava a oltre 300 metri dal luogo dell'esplosione, ha ricevuto un pezzo della bomba direttamente in faccia.
La polizia non vorrebbe fare speculazioni sul possibile movente degli attentatori, ma il ministro dell'interno Hari Kostov ha detto che l'attacco è stato "un atto di una mente folle e codarda".
Il quotidiano "Utrinski Vesnik", in un editoriale firmato dall'esperto di crimine Kosta Popovski, scrive: "Questo tipo di terrorismo urbano deve essere fermato con tutte le misure legali a disposizione delle autorità e con l'intensificarsi del lavoro dei politici e degli esperti su tutti i punti chiave che possono diventare il centro dei conflitti macedoni".