Sequestro record di cocaina alla frontiera macedone. Il carico, partito dal Venezuela, aveva attraversato senza problemi Montenegro e Kosovo. Era diretto in Grecia. Il valore stimato dei 430 kg rinvenuti dai doganieri è di circa 100 milioni di euro
Di Goran Adamovski, per Utrinski Vesnik, 9 gennaio 2007
Traduzione di Ivana Dimitrovska per Le Courrier des Balkans, e di Carlo Dall'Asta per Osservatorio sui Balcani
Lo scorso fine settimana un'ingente quantità di droga è stata sequestrata al posto di frontiera di Blace, tra Macedonia e Kosovo. Il sequestro ha spezzato le maglie di una rete di traffici tra l'America del Sud e l'Unione europea. La polizia ha sequestrato quasi mezza tonnellata di cocaina, per un valore stimato di 100 milioni di euro. Per il momento tre persone sono sospettate, ma i «cervelli» del traffico ufficialmente non sono ancora conosciuti.
La droga è stata scoperta all'interno di latte di vernice trasportate da un mezzo pesante. La polizia cerca di scoprire i complici dell'autotrasportatore macedone. Quest'ultimo ha incontrato il giudice istruttore, e fonti ufficiose lasciano intendere che l'autista si sarebbe mostrato pronto a collaborare, e che avrebbe fatto dei nomi.
L'operazione è stata portata a termine domenica mattina, quando un veicolo pesante con targa macedone ha cercato di passare la frontiera. I doganieri e gli agenti di polizia attendevano da un mese il transito di questo carico di droga verso la Grecia attraverso la Macedonia. I rappresentanti dell'Unmik, la missione delle Nazioni Unite in Kosovo, li avevano preavvertiti del passaggio del camion, previsto nei giorni intorno al Natale ortodosso.
Con l'aiuto di uno scanner, i doganieri hanno scoperto che 68 delle 882 latte di vernice contenevano droga. Il sequestro ha permesso di recuperare 389 pacchetti, pesanti ciascuno 1,1 kg, per un totale di 430 kg. Si tratta di cocaina di elevata qualità.
«I servizi di dogana hanno esaminato in maniera approfondita tutte le latte di vernice con uno scanner. È stato così che hanno scoperto la cocaina», ha spiegato il direttore dei Servizi di dogana, Vanco Kargov.
Attraverso il Montenegro ed il Kosovo
Il carico proviene dal Venezuela. E' transitato per il porto di Bar, in Montenegro, dove è stato trasferito su un mezzo pesante. Il camion ha attraversato senza problemi il Montenegro e il Kosovo, ma non ha superato l'ultimo ostacolo prima della sua destinazione finale: la Grecia. Con ogni probabilità la cocaina è stata acquistata direttamente dal produttore, per circa dieci milioni di euro.
«Il valore al dettaglio del carico sequestrato si colloca tra i 46 e i 92 milioni di euro. Il suo prezzo è di 46 milioni se la cocaina è rivenduta pura, così come è stata sequestrata. ... Se viene tagliata al 50% il prezzo del carico passa a 92 milioni di euro», ha spiegato il Primo ministro Nikola Gruevski.
Il caso è stato affidato alla Procura. La droga sarà conservata per la durata del procedimento giudiziario, dopo di che sarà distrutta.
Secondo le informazioni disponibili, gli organizzatori del traffico avrebbero creato delle ditte fantasma per assicurare l'invio e la ricezione del carico in Grecia e in Serbia. Secondo la polizia, la droga è stata probabilmente impacchettata in Venezuela e scaricata in Montenegro durante le festività di Natale e capodanno. I trafficanti contavano su una ridotta attenzione da parte della polizia e dei doganieri durante le feste.
Il Primo ministro macedone Nikola Gruevski ha fornito alcuni dettagli sui potenziali complici dell'autotrasportatore, attualmente detenuto in custodia cautelare. «Uno dei sospetti interpellati possiede sia la cittadinanza macedone che la cittadinanza di uno dei Paesi nostri vicini. L'altro sospetto è cittadino di uno dei Paesi limitrofi. Sono coinvolte strutture criminali di diversi Paesi della regione. I nostri servizi coopereranno con questi Paesi», ha affermato Nikola Gruevski.
Questo sequestro costituisce un record nei Balcani. Nell'ottobre 2004 i servizi di polizia serbi, montenegrini e italiani avevano effettuato un sequestro di 202 kg di cocaina. Anche in quel caso il carico proveniva dal Venezuela. Passando per il porto di Bar, era arrivato a Novi Sad, in Voivodina. In Macedonia il sequestro più importante in termini economici nel corso degli ultimi quindici anni ammontava fino ad ora a circa 3 milioni di euro.