Nel febbraio del 2001 FRY e Macedonia risolsero la decennale disputa sui propri confini e dunque anche sul confine tra Kossovo e Macedonia. Pochi giorni fa un generale KFOR ha contestato la validità di questi accordi. Sollevando notevoli polemiche.
La scorsa settimana tutti i media macedoni hanno dato forte risalto ad una dichiarazione del generale Keith Huber, comandante del contingente KFOR statunitense. Durante una conferenza stampa a Gnjilane, nel Kossovo orientale, quest'ultimo ha affermato "di essere personalmente sensibile alle richieste dei contadini kossovari di poter recarsi a coltivare i propri terreni al di là dei confini che dividono Kossovo e Macedonia". Ha inoltre aggiunto che "gli accordi per quanto riguarda il confine tra Kossovo e Macedonia firmati nel febbraio del 2001 tra FRY e Macedonia sono da considerarsi illegittimi visto che né Skopje né Belgrado possono arrogarsi il diritto di decidere in merito a questa fattispecie senza considerare l'esistenza della risoluzione ONU 1244" e che personalmente sarebbe disposto a "mandare dei propri soldati a garantire la sicurezza di quei contadini che volessero recarsi a coltivare la propria terra oltre il confine".
Alla dichiarazione sono seguite indagini da parte dei media per comprendere quale fosse a questo proposito la posizione degli uffici UNMIK a Pristina. Da questi è arrivata la conferma che dal punto di vista legale gli accordi firmati tra FRY e Macedonia sono discutibili e che UNMIK non li considera validi. Il Governo Macedone ha allora inviato una protesta formale presso le Nazioni Unite, lamentando lo "spiacevole incidente" verificatosi. Il Dipartimento di Stato americano, le Nazioni Unite ed i rappresentanti NATO in Macedonia hanno allora espresso "il loro supporto agli accordi raggiunti da FRY e Macedonia bollando le esternazioni del generale Keith Huber come affrettate".
La posizione era già emersa da un intervento di Daz Sleiven, portavoce a Pristina della KFOR. "Il commento di Huber è un po' fuori luogo" aveva affermato, "si riferiva all'interpretazione legale data dalle Nazioni Unite mentre dal punto di vista operativo nulla cambia. La KFOR lo scorso maggio ha infatti raggiunto sia con le autorità yugoslave che con quelle macedoni un accordo che regolamenta le procedure operative temporanee da applicarsi nelle questioni riguardanti il confine".
Ricordiamo che gli accordi del febbraio del 2001 risolsero la decennale disputa tra i due paesi per quanto riguarda alcune aree di confine, in particolare in riferimento a zone rilevanti dal punto di vista strategico-militare. Secondo alcuni analisti politici la crisi in Macedonia dello scorso anno è stata diretta conseguenza dell'insoddisfazione dei macedoni-albanesi per il raggiungimento di quest'accordo percepito come "un ulteriore tentativo di isolare la comunità albanese macedone da quella kossovara".