Resi noti i primi risultati delle elezioni politiche tenutesi ieri. Per quelli ufficiali occorrerà aspettare mercoledì ma per ora è certa la vittoria dei socialdemocratici e la netta sconfitta del VMRO-DPMNE.
"E' oramai ovvio che il VMRO-DPMNE non sarà in grado di formare un nuovo Governo, stando ai risultati che stanno emergendo dalle urne", sono state queste le prime parole dell'oramai ex-Premier Ljubco Geogrievski, pronunciate ieri a tarda notte in un messaggio televisivo.
Questa tornata elettorale, ha dimostrato, nonostante le paure ed i dubbi espressi da molti, che la Macedonia sta camminando sulla strada della democrazia e si sono rivelate, salvo alcuni incidenti minori, impeccabili.
Due gli incidenti più gravi: una sparatoria che ha avuto luogo a Lashok, nei pressi di Tetovo, dove i cittadini torneranno alle urne ed il secondo avvenuto a Kondovo, nella municipalità di Skopje, dove un uomo recatosi alle urne è stato colpito in testa con l'impugnatura di un fucile. "Un fatto che dimostra come la situazione a Kondovo sia migliorata" affermano in molti ricordando come nelle elezioni del 2000 a Kondovo c'era scappato il morto.
I risultati preliminari (quelli definitivi verranno dati dalla Commissione Elettorale solo mercoledì) danno in testa la coalizione "Insieme per la Macedonia" guidata dai socialdemocratici con un 41%, che verosimilmente si trasformerà in 62-63 dei 120 posti disponibili in Parlamento. E questo significherebbe che sarebbero in grado di avere la maggioranza senza necessità di trovare altre alleanze. Anche se, difficilmente terranno fuori dalla maggioranza governativa un partito albanese, per continuare nello sforzo della conciliazione nazionale dopo gli scontri della primavera-estate del 2001. Alla VMRO-DPMNE/LP sarebbero andati solo il 24% dei voti che corrispondono a 34 posti in Parlamento.
Sul versante albanese trionfo del partito UDI guidato da Ali Ahmeti che ha raccolto il 70% dei voti dell'elettorato albanese e dovrebbe quindi occupare dai 13 ai 15 posti in Parlamento. Crollo del DPA, diretto avversario dell'ex-leader dell'UCK macedone, che verrà rappresentato da 4 parlamentari, due andranno al PDP mentre solo un seggio all'NDP.
Fallimentari invece tutti quei partiti che avevano seguito la cosiddetta "terza via" in opposizione ai maggiori partiti macedoni ed a quelli albanesi. L'unico che forse otterrà un seggio è il Partito Socialista. Qualunque siano i risultati finali risulta chiaro che l'elettorato macedone ha optato per i due schieramenti maggiori lasciando agli altri solo le "briciole".
Altra sorpresa positiva in questa tornata elettorale l'alta affluenza al voto. Quest'ultima si attesterebbe sul 72% ed è stata relativamente più bassa tra gli elettori della comunità albanese dei quali "solo" il 60% si sarebbe recato alle urne.
Ora ci si augura la Macedonia possa finalmente entrare in acque più tranquille e sembra, almeno dalla grande energia positiva scoppiata nelle strade una volta annunciata la vittoria dell'opposizione, che ci si sia incamminati in questa direzione.