Si bloccano minatori, operai e colletti bianchi. Richiedono che almeno vengano pagati loro gli arretrati accumulati in questi anni.
Più di 3.000 lavoratori hanno scioperato la scorsa settimana: richiedevano il pagamento degli stipendi arretrati, dei contributi per l'assistenza sociale e sanitaria e la rivisitazione di alcuni processi di privatizzazione. Tra gli scioperanti anche i dipendenti della case editrice "Nova Makedonija", recentemente privatizzata, i minatori della compagnia d'estrazione "Sasa" e i dipendenti del calzaturificio "Gazela". Ma molti altri i lavoratori che hanno scioperato.
La situazione più difficile è quella nell'industria estrattiva "Sasa". I lavoratori hanno minacciato di spegnere le pompe che estraggono l'acqua dalle miniere. E questo rischierebbe di bloccare per sempre l'estrazione. Come ha dichiarato ai cronisti uno dei lavoratori "devono pagarci circa 350,000 dinari (6.000 euro). Se non possono assicurarci questo pagamento di arretrati cos'altro possiamo chiedere al management? E' meglio rimanere senza lavoro ed affidarsi all'assistenza sociale...".
I dipendenti di "Nova Makedonija" hanno invece richiesto che si modifichino radicalmente le modalità della privatizzazione da poco terminate ed accusano la nuova proprietà di boicottare le sessioni di riunione degli azionisti. Gli scioperanti, che hanno bloccato le strade in prossimità della sede di "Nova Makedonija" causando così il collasso del traffico a Skopje, chiedono inoltre vengano finalmente liquidati loro gli arretrati.
Uno dei migliori commenti a questi scioperi in atto è stato forse dato da Darko Markovic, fumettista per il quotidiano "Dnevnik", attraverso il suo eroe "Pecko": quest'ultimo chiede a due barboni, intenti a cercare del cibo in un bidone della spazzatura, come mai non partecipano allo sciopero e non marciano insieme ai lavoratori. E loro rispondono "beh, ma non abbiamo i nostri pasti assicurati".