Già nel gennaio scorso 10.000 dipendenti delle quattro imprese statali macedoni con le maggiori perdite erano scesi in piazza occupando le principali vie di comunicazione del paese. Nei giorni scorsi altri 5000 si sono ritrovati davanti al parlamento.
Giovedì 4 aprile scorso l'associazione dei sindacati della Macedonia ha organizzato una manifestazione di protesta di fronte alla sede del parlamento a Skopje. I manifestanti erano in prevalenza dipendenti delle maggiori imprese statali del paese, molte delle quali stanno attraversando un difficile periodo di crisi. Si sono raccolti nella capitale macedone per protestare contro la mancata adozione, da parte del parlamento, di una normativa che permettesse loro di ottenere la pensione una volta raggiunti i 25 anni di anzianità lavorativa.
Ad una risposta negativa del presidente del parlamento Stojan Antov, al quale era stata richiesto un incontro con una delegazione dei 5000 manifestanti, questi ultimi avrebbero tentato di forzare l'entrata nel parlamento stesso.
Non si è fatta attendere la reazione della polizia antisommossa schierata per l'occasione e ne è nata una violenta colluttazione nella quale numerosi manifestanti hanno riportato ferite.
Uno dei leader dell'Associazione dei sindacati, Vanco Muratovski, ha accusato il Ministro degli Interni e le forze speciali "I Leoni" guidate da quest'ultimo di aver deliberatamente creato l'incidente istigando e provocando i lavoratori.
Dopo che gli scontri sono stati sedati una delegazione, guidata dallo stesso Muratovski, è stata infine ricevuta da Stojan Andov ma i rappresentanti sindacali sono usciti dall'incontro totalmente insoddisfatti ed hanno dichiarato che gli scioperi continueranno sino a quando le richieste dei lavoratori non verranno accolte.
Muratovski, facendo propria l'opinione pubblicata su diversi quotidiani macedoni, ha attaccato il governo affermando che la forza speciale "I Leoni" si è infine rivelata per quello che è: un mezzo del governo per tenere a bada qualsiasi opposizione anche e soprattutto in vista delle prossime elezioni. Ma il capo della polizia si è difeso dichiarando, in un'intervista per Dnevnik, che la reazione della polizia è stata nell'occasione modesta e sarebbe potuta essere più violenta.
"Utrinski Vesnik" in un editoriale firmato da Maja Tomic riportava che "la volontà dei manifestanti è in realtà modesta, desiderano solamente che il governo faccia qualcosa per loro. Le richieste sono limitate: un po' di sicurezza sociale e sanitaria".