Un parlamentare denuncia di essere stato corrotto per sostenere una coalizione governativa piuttosto che un'altra. Ma l'opinione pubblica macedone sembra non riuscire più a scandalizzarsi.
Uno degli eventi politici che ha avuto più rilievo sui media macedoni nella scorsa settimana è stata la dichiarazione pubblica di Sefedin Haruni, parlamentare del PDP, che, ai microfoni della rete televisiva nazionale A1 TV, ha affermato che "un alto ufficiale del Ministero degli interni mi ha avvicinato quando si decideva sul partner di coalizione di governo del VMRO-DPMNE offrendomi 43.000 DM per sostenere la coalizione VMRO-DPMNE - DPA".
Haruni ha poi chiarito di aver ritirato i soldi, di averli fotocopiati e di aver inviato le copie alle Ambasciate straniere a Skopje ed infine di aver restituito l'intera somma al funzionario del Ministero. Secondo Haruni questa sarebbe stata una pratica del tutto diffusa: o i parlamentari hanno direttamente ricevuto somme di denaro o veniva loro garantita una "corsia preferenziale" in alcune gare d'appalto.
L'opinione pubblica macedone ha all'inizio reagito in modo scandalizzato ma ha poi dimostrato di essersi notevolmente assuefatta a 10 anni di scandali legati alla corruzione dei propri dirigenti politici. Per questo questa specifica vicenda non è detto diventi uno dei punti sui quali alcuni partiti potranno basare parte della loro campagna elettorale per le imminenti elezioni politiche.
Jadranka Kostovska ha scritto a questo proposito sulle colonne del settimanale "Fokus": "Ed ora assisteremo sempre più alla scoperta di banconote fotocopiate, conversazioni registrate, verbali di riunioni segrete e via dicendo. In ogni caso grazie per il suo vivo interesse Sua Eminenza Stavre (Stavre Djikov, pubblico ministero generale). Quest'ultimo è in vacanza, sembra esserlo continuamente!".