10.000 nuovi licenziamenti. Le quattro imprese macedoni più in difficoltà, chiuse in attesa di trovare un acquirente. I lavoratori richiedono prepensionamenti ed i funzionari macedoni devono volare a Washington D.C per chiedere "consigli".
Circa 10.000 dipendenti delle quattro imprese statali macedoni con le maggiori perdite hanno occupato le principali vie di comunicazione della Macedonia. E' avvenuto il 31 gennaio scorso per protesta contro la recente decisione governativa di chiudere le imprese e metterle sul mercato. Tra le richieste dei lavoratori, il pagamento degli stipendi arretrati e il pensionamento anticipato per chi subirebbe il licenziamento.
Il governo ha annunciato che un team di esperti macedoni è partito per Washington D.C per discutere la questione con i funzionari del FMI. Si chiederà il permesso di prevedere un pensionamento anticipato per chi ha raggiunto almeno i 25 anni di contributi (contro i 35 previsti costituzionalmente).
I dimostranti hanno inoltre polemizzato con i parlamentari macedoni "se questi ultimi approvano una legge che permette loro di andare in pensione dopo 25 anni di lavoro, non capiamo perché dovrebbe essere diverso per noi".