Secondo un sondaggio dello State Department americano sarebbero sempre più gli albanesi che sognano la Grande Albania. Ma intanto continuano ad esistere progetti che promuovono la convivenza.
"Gli ultimi sondaggi effettuati in Macedonia dal Dipartimento di Stato americano dovrebbero essere causa di grande preoccupazione", ha scritto martedì scorso il quotidiano Utrinski Vesnik.
Dal maggio del 2001 il Dipartimento di Stato ha condotto tre sondaggi nei quali venivano sempre poste, alla minoranza albanese residente in Macedonia, le stesse domande. In particolare una: "Per quanto riguarda il futuro, preferireste vivere in uno Stato macedone misto o in una 'Grande Albania'?". Il numero di persone che ha optato per la Grande Albania è cresciuto dal 16% del maggio del 2001, al 27% dell'ottobre 2001 ed infine al 48% di questi giorni.Naturalmente è crollata la percentuale di chi dichiarava di voler vivere in una Macedonia etnicamente mista: dal 71% al 39% degli intervistati.
Gli analisti ritengono che questi risultati possano essere una conseguenza dell'implementazione troppo lenta degli Accordi di Ohrid, che avevano portato alla fine degli scontri armati tra albanesi e macedoni nell'estate scorsa. Certo è che rivelano un approfondirsi del "gap etnico" nel Paese.
Alcune delle posizioni emerse nei sondaggi sono contraddittorie. Nonostante ad esempio la caduta del numero di albanesi che credono in uno Stato misto, il numero di albanesi che credono la Macedonia debba rimanere unita resta stabile attorno al 68%.
Altro dato interessante che descrive il livello di divisione tra le due comunità, è quello che si riferisce alla percezione dei matrimoni misti. La scorsa estate 'solo' l'81% degli albanesi e l'87% dei macedoni intervistati si dichiaravano contrari ai matrimoni misti. Ora in entrambe le comunità i contrari sarebbero aumentati sino al 95%.
I commentatori di "Utrinski Vesnik" hanno concluso affermando che il fatto più allarmante è che sembrerebbe da questo sondaggio che ora più che mai sarebbe facile per gli estremisti scatenare la violenza.
Se da questi sondaggi emergono dati preoccupanti vi sono anche iniziative in Macedonia che fanno sperare la tensione possa andare lentamente scemando.
Jovan Donev, direttore di "Euro Balkan" (think tank con sede a Skopje), ha recentemente annunciato che è in atto una collaborazione del proprio Istituto con l'Istituto Albanese per la Democrazia e la Mediazione su di un progetto che dovrebbe favorire la comprensione ed il riconoscimento reciproco tra le due comunità.
Come Donev ha dichiarato al quotidiano "Dnevnik", il progetto ha lo scopo di "spingere i politici, gli intellettuali, gli uomini di affari, i giornalisti delle due comunità a mettere in risalto elementi che li accomunano e che sono di mutuo interesse".