Nell'area di Tetovo ritornano a sentirsi i colpi dei fucili automatici. Ma questa volta gli scontri avvengono tra due gruppi albanesi. 5 morti sul terreno e sconcerto della Comunità Internazionale. Un resoconto dal nostro corrispondente da Skopje.
Lunedì sera si è tornato a combattere nella zona di Tetovo, in particolare nei villaggi di Mala Recica e Lisec. Questa volta pero' a fronteggiarsi sono stati due gruppi di albanesi, e sul terreno sono rimasti cinque morti e quattro feriti. Da una parte, infatti, c'erano gli ex guerriglieri dell'Uck, movimento ormai disciolto e il cui leader politico, Ali Ahmeti, appena due giorni fa e' stato nominato capo del Consiglio di coordinamento degli albanesi, un movimento che riunisce i tre principali partiti albanesi e i reduci del movimento armato e il cui scopo dichiarato e' quello di sostenere l'applicazione del piano di pace firmato a Ocride il 13 agosto di un anno fa. Dall'altra c'erano i guerriglieri ribelli dell'Ana, l'''Armata nazionale albanese'' (Aksh per gli albanesi), nuovo movimento armato che non riconosce quell'accordo e che considera ''traditori'' tutti coloro che lo sostengono.
Lo scontro a fuoco e' avvenuto intorno alla palazzina a due piani che ospita proprio il nuovo movimento politico di Ahmeti, nel villaggio di Mala Recica: la polizia macedone (che ha seguito l'incidente a distanza, non potendo raggiungere la zona) ha detto che nel corso del combattimento - protrattosi per alcune ore - si e' fatto uso di armi automatiche di vario calibro e anche di bombe a mano e lanciagranate. Il ministero dell'Interno parla di ''alcuni morti e alcuni feriti'', riconoscendo che il bilancio definitivo non e' ancora noto. Fonti albanesi sostengono che vi sono stati tre morti tra le file dell'ex Uck, un morto tra quelle dell'Ana mentre una quinta vittima e' un civile colpito per errore. Almeno tre giovani (anch'essi albanesi) sono stati invece ricoverati nell'ospedale di Tetovo in condizioni non gravi, mentre un quarto ferito e' stato ammesso dall'Ana pur non essendo giunto in ospedale ( Ansa Balcani).
L'Ana ha rilasciato un comunicato in seguito all'attentato dove si afferma che con quest'operazione si è voluto reagire contro l'ex-Uck accusato di interferire con la loro attività di reclutamento e di aver in più occasioni attaccato e malmenato i "guerrieri della libertà" da poco arruolati, pianificando poi di consegnarli nelle mani della polizia macedone.
Il quotidiani macedoni non riportano molti editoriali sulla vicenda alla quale invece più attenzione è stata data da radio e televisioni. La rete Sitel TV ha dedicato un intero reportage all'incidente nel quale ci si rifà a "fonti confidenziali" secondo le quali il movimento ANA, sostenuto dai KPC (Kosovo Protection Corps, protezione civile del Kossovo nella quale sono stati arruolati i reduci dell'Uck), ha agito contro Ahmeti ed il suo movimento per impedirgli di controllare le immense risorse finanziarie legate ai traffici illegali ed al potere politico che ha acquisito soppiantando due pericolosi rivali quali Menduh Thaqi e Abduladi Vejseli, rispettivamente del DPA e PDP.
I media hanno inoltre sottolineato lo sconcerto in seno ai rappresentanti internazionali. Il quotidianio "Vest", ad esempio, ha titolato uno dei suoi articoli così: "La NATO non ha nessuna idea del perché l'ANA abbia attaccato l'UCK". Intanto gli Stati uniti hanno ufficialmente inserito l'ANA nella lista nera delle organizzazioni terroristiche internazionali. Insieme all'ANA e' stato inserito in quell'elenco anche il Comitato per la liberazione e la difesa delle terre albanesi (Kkcmtsh), considerato l'ala politica del movimento.
Tutti i quotidiani macedoni non hanno inoltre dimenticato di menzionare come quest'incidente sicuramente rallenterà se non bloccherà il ritorno di pattuglie di polizia mista nelle aree dove, nella primavera-estate scorsa, più duri sono stati gli scontri tra guerriglieri albanesi e forze di sicurezza macedoni.
La sfumatura che si può cogliere in ogni caso dalla lettura dei giornali macedoni è la seguente: "... avete visto, noi ve lo avevamo detto ma voi avete largamente sottovalutato il rischio legato all'ANA". E questo è divenuto un sentire rapidamente condiviso da molti della popolazione slavo-macedone, almeno nella capitale Skopje.
Intanto restano alcune domande aperte. La prima la pone Zhana Lupevska, dell'A1 TV di Tetovo: "perché è avvenuto questo scontro a fuoco? Entrambe le parti in causa denunciano di essere state aggredite da banditi e criminali ma nessuno chiarisce i retroscena". Altra questione alla quale occorrerà trovare in fretta delle risposte è la seguente: quali sono gli obiettivi dell'ANA e non si è in passato sottovalutato la pericolosità di questo movimento? Prima si riesce a trovare qualche risposta a queste domande, meglio sarà per l'intera popolazione macedone.