Come da programma, dopo un mese esatto dal suo inizio l'operazione della NATO denominata "Essential Harvest" (Raccolto essenziale), giunge al termine. L'annuncio della conclusione della missione è stato fatto dal segretario della NATO George Robertson, che con parole di soddisfazione ha dichiarato che l'obiettivo dell'Alleanza Atlantica in Macedonia è stato raggiunto e addirittura superato. Secondo i piani della Nato infatti i guerriglieri avrebbero dovuto consegnare 3.300 armi, mentre ne sono state raccolte finora 3.381. Robertson ha espresso ottimismo al suo arrivo all'aeroporto di Skopje, dichiarando che "in Macedonia è tornata la pace e questo nonostante pochi mesi fa il paese fosse sull'orlo della guerra civile". Rilanciando la partita ai politici macedoni, il segretario generale ha ribadito inoltre che i ribelli albanesi hanno mantenuto i patti circa la consegna della armi, "adesso tocca ai politici fare altrettanto, ratificando in parlamento le riforme". La ratifica delle bozze dei 15 emendamenti costituzionali che assegnano maggiori diritti alla minoranza albanese sono stati approvati lunedì durante la seduta del Parlamento. Tuttavia una certa preoccupazione riguarda ancora la possibilità che non venga approvata la versione finale degli emendamenti, rimandando la questione ad un referendum. Infatti, in questa prima fase del processo di approvazione delle modifiche costituzionali è stato necessario che solo la metà relativa dei deputati votasse a favore, mentre successivamente la maggioranza dovrà essere di almeno due terzi dell'Aula. Esplicitamente contro la possibilità di indire un referendum per approvare gli emendamenti costituzionali, si erano espressi già qualche giorno fa sia il capo della diplomazia europea Solana che il ministro degli esteri italiano Ruggiero.
Nella giornata di oggi dovrebbero definirsi i compiti e le linee operative della nuova missione della NATO in Macedonia, e ci si aspetta che il via venga dato dai ministri della difesa in riunione oggi a Bruxelles, dopo che il Consiglio Atlantico ieri ne ha posticipato il nulla-osta. La missione si chiamerà "Amber Fox" (Volpe ambrata) e supporterà per i prossimi mesi le operazioni dei 120 osservatori dell'OSCE presenti sul territorio, così come avrà il compito di scortare i rifugiati che rientrano alle loro abitazioni, mentre la sicurezza verrà affidata alle forze di polizia macedoni, che nel frattempo dovranno riformarsi sulla base dell'effettiva composizione etnica del paese.
La Germania, che guiderà il comando delle operazioni, la Francia e l'Italia hanno già dato piena disponibilità all'impiego delle proprie truppe per la nuova missione.
Come da programma, dopo un mese esatto dal suo inizio l'operazione della NATO denominata "Essential Harvest" (Raccolto essenziale), giunge al termine. L'annuncio della conclusione della missione è stato fatto dal segretario della NATO George Robertson, che con parole di soddisfazione ha dichiarato che l'obiettivo dell'Alleanza Atlantica in Macedonia è stato raggiunto e addirittura superato. Secondo i piani della Nato infatti i guerriglieri avrebbero dovuto consegnare 3.300 armi, mentre ne sono state raccolte finora 3.381. Robertson ha espresso ottimismo al suo arrivo all'aeroporto di Skopje, dichiarando che "in Macedonia è tornata la pace e questo nonostante pochi mesi fa il paese fosse sull'orlo della guerra civile". Rilanciando la partita ai politici macedoni, il segretario generale ha ribadito inoltre che i ribelli albanesi hanno mantenuto i patti circa la consegna della armi, "adesso tocca ai politici fare altrettanto, ratificando in parlamento le riforme". La ratifica delle bozze dei 15 emendamenti costituzionali che assegnano maggiori diritti alla minoranza albanese sono stati approvati lunedì durante la seduta del Parlamento. Tuttavia una certa preoccupazione riguarda ancora la possibilità che non venga approvata la versione finale degli emendamenti, rimandando la questione ad un referendum. Infatti, in questa prima fase del processo di approvazione delle modifiche costituzionali è stato necessario che solo la metà relativa dei deputati votasse a favore, mentre successivamente la maggioranza dovrà essere di almeno due terzi dell'Aula. Esplicitamente contro la possibilità di indire un referendum per approvare gli emendamenti costituzionali, si erano espressi già qualche giorno fa sia il capo della diplomazia europea Solana che il ministro degli esteri italiano Ruggiero.
Nella giornata di oggi dovrebbero definirsi i compiti e le linee operative della nuova missione della NATO in Macedonia, e ci si aspetta che il via venga dato dai ministri della difesa in riunione oggi a Bruxelles, dopo che il Consiglio Atlantico ieri ne ha posticipato il nulla-osta. La missione si chiamerà "Amber Fox" (Volpe ambrata) e supporterà per i prossimi mesi le operazioni dei 120 osservatori dell'OSCE presenti sul territorio, così come avrà il compito di scortare i rifugiati che rientrano alle loro abitazioni, mentre la sicurezza verrà affidata alle forze di polizia macedoni, che nel frattempo dovranno riformarsi sulla base dell'effettiva composizione etnica del paese.
La Germania, che guiderà il comando delle operazioni, la Francia e l'Italia hanno già dato piena disponibilità all'impiego delle proprie truppe per la nuova missione.