Dopo la preoccupazione degli scorsi mesi dovuta alla grave crisi economica mondiale, la Dacia romena si rimette in sesto, reintegra il personale in cassa integrazione e prevede nuove assunzioni
Se il mercato mondiale delle automobili ha sofferto un duro colpo per la crisi economica, se le case automobilistiche sono costrette a ricorrere a misure disperate per sopravvivere, in Romania il produttore autoctono di auto non solo gode di buona salute ma sta addirittura creando nuovi posti di lavoro ampliando la sua attività perché deve onorare le richieste in crescita.
Con i tempi che corrono può anche sembrare un paradosso ma la crisi economica sta ora rafforzando la Dacia, casa automobilistica romena del gruppo Renault.
Ciò che ha sorpreso è che in piena crisi economica l'azienda che qualche mese fa aveva messo in cassa integrazione migliaia di persone, non solo ha richiamato i dipendenti al lavoro, ma chiederà loro anche di lavorare di sabato che in Romania è un giorno non lavorativo.
La Dacia è anche in procinto di assumere altre 500 persone, "grazie ai programmi di rilancio dei mercati auto in più paesi europei, tra i quali anche la Romania, e grazie al successo di cui godono le automobili Dacia nell'export" hanno spiegato i vertici dell'azienda.
Hanno la precedenza nell'assunzione gli ex dipendenti che hanno beneficiato di contratti di lavoro a tempo determinato. Inoltre per 400 salariati i contratti di lavoro a tempo determinato saranno prolungati. In pratica, i dipendenti della Dacia sono passati in poco tempo dall'agonia all'estasi. Misure imposte dal mercato, dalla richiesta di automobili. A partire dalla metà di giugno è previsto un incremento della produzione di 140 automobili al giorno ovvero da 1200 unità a 1340. Tutto reso possibile dalla sempre crescente richiesta che arriva dall'interno, dall'estero e soprattutto dalla Germania dove la Dacia si vende bene.
La casa automobilistica punta da qualche anno anche ad un prezzo più basso, più accessibile per i potenziali clienti. L'anno scorso l'Automobile Dacia ha prodotto intorno a 240.000 macchine, il che significa un aumento dell'8,8% rispetto al 2007. I modelli Dacia Logan MCV e Logan Sedan hanno rappresentato il 70% della produzione. Nell'ambito del programma "Rabla" (lo stato offre un incentivo di circa 700 euro a chi rinuncia alla vecchia macchina per comprane una nuova) il ministero romeno dell'Ambiente ha deciso di destinare una quota in più, pari a 1731 veicoli, per la Dacia in seguito alla crescente richiesta da parte della popolazione.
"La grande richiesta per la Dacia ci ha portato a raddoppiare la quota per questo marchio. Abbiamo deciso di fare una ridistribuzione delle quote che sono state destinate ad altri marchi ma che non sono state onorate", ha spiegato il ministro dell'Ambiente Nicolae Nemirschi.
Alla fine del 2008 i mercati delle automobili hanno registrato un forte calo e anche la Dacia ha dovuto interrompere la sua produzione più volte negli ultimi mesi mentre i suoi dipendenti si sono trovati in cassa integrazione per 5 volte nel periodo ottobre 2008 - febbraio 2009. Ma ora i giornali titolano "La Dacia è uscita dalla crisi. La produzione cresce e si assumono 500 persone".
Solo in Germania, lo scorso mese sono state acquistate 11.000 automobili, tre volte di più rispetto a quanto vende la Dacia sul mercato interno romeno. Sulla stampa specializzata gli esperti si azzardano anche a dire che l'azienda "potrebbe salvare l'economia romena". Quindi il tradizionale marchio delle auto Dacia, che durante il regime comunista era destinato quasi interamente all'export mentre i romeni aspettavano anni in lunghe liste d'attesa per poterne comprare una, ritorna, anche se sotto controllo della Renault, ad essere protagonista e rappresenta oltre l'8% del totale delle esportazioni della Romania.
In questo periodo l'azienda sta lanciando sul mercato la Dacia Sandero e la Dacia Logan con motori da 1.2 litri a benzina. In Francia i due modelli sono già stati messi in vendita lo scorso febbraio per un prezzo di partenza di 7800 euro. La casa di Pitesti vorrebbe lanciare l'anno prossimo il primo SUV della gamma, Sandero Stepway, un modello presentato per la prima volta al salone auto di Barcellona. Si tratta di un progetto di 100 milioni di euro di cui 15,4 milioni riguardano l'aiuto governativo.
Il modello più ricercato è stato la Dacia Logan MCV. L'anno scorso ha portato alla Dacia entrate per oltre 7,64 miliardi di lei (1 euro = 4.18 lei), un aumento del 10% rispetto al 2007, grazie soprattutto alle vendite all'estero.
La Renault SA, con sede sociale in Francia, detiene il pacchetto di maggioranza delle azioni della SC. Automobile Dacia S.A. (99,43%) e di molte filiali che insieme formano un gruppo multinazionale (Renault, Dacia, Samsung). La Dacia è il secondo marchio del gruppo Renault mentre la Romania rappresenta il sesto mercato del gruppo. L'Associazione francese della Stampa Auto ha premiato il marchio Dacia per il suo successo commerciale grazie soprattutto al ritmo di crescita veloce, il più alto ritmo di crescita sul mercato francese dove le vendite sono aumentate del 33,6% . Una crescita in pratica più alta rispetto a produttori come Fiat o Mini.
Solo nel 2008 i francesi si sono portati a casa 43.682 automobili Dacia. Mentre con il modello Sandero la Dacia ha ottenuto, sempre secondo i giornalisti francesi, il secondo posto come "automobile ecologica".
E la Dacia che vende bene in tutta Europa sembra affascinare ancora di più la Germania dove la Opel attraversa momenti critici.