Si è conclusa lo scorso 24 settembre a Bucarest la 26ª Edizione del prestigioso Festival “George Enescu”. Un appuntamento che si tiene ogni due anni nella capitale romena e che riunisce le eccellenze musicali locali e mondiali. L'edizione di quest'anno era all'insegna della generosità
Per onorare e celebrare la memoria, la musica e la personalità del compositore, pianista, violinista e direttore d'orchestra romeno, George Enescu - considerato da alcuni appassionati "il più grande fenomeno musicale dopo Mozart", si svolge a Bucarest, già dal 1958, l’omonimo festival.
Come descritto sul sito ufficiale , l’evento ha raggiunto il suo primo apice negli anni in cui la Romania era un membro semidistaccato del blocco sovietico e quindi più aperto agli artisti occidentali rispetto alla maggior parte dei Paesi dell'Europa orientale; ha seguito diverse trasformazioni a causa del regime comunista e, infine, è tornato a tenersi ogni due anni.
Tra i direttori artistici e i presidenti onorari del Festival, grandi nomi della musica classica sono stati coinvolti nel corso della sua storia: Lord Yehudi Menuhin, Lawrence Foster, Cristian Mandeal, Ioan Holender e Vladimir Jurowski, solo per citarne alcuni.
Opere liriche, concerti per famiglie, musica moderna e contemporanea, prime mondiali e romene, insieme alla migliore selezione di musica classica, romantica e barocca, rivelano un evento davvero unico. Pochi festival al mondo offrono un rapporto cosi equilibrato tra varietà, qualità, quantità e, perché no, convenienza.
Conclusa da poco più di due settimane, la 26ª edizione ha ospitato quest’anno più di 3.500 artisti, 150 solisti e 40 direttori d'orchestra, e oltre 40 orchestre provenienti da 16 Paesi e 11 dalla Romania.
Un vero paradiso per i fan della musica classica che hanno potuto godere per poco più di tre settimane, dal 27 di agosto al 24 di settembre, i concerti di alcuni dei più importanti artisti del momento. La soprano Aida Garifullina, il pianista Igor Levit, il violinista Augustin Hadelich, la pianista Martha Argerich, il violinista Renaud Capuçon, la soprano Valentina Naforniță, i direttori Zubin Mehta, Vladimir Jurowski, Sir Simon Rattle, Klaus Mäkelä, Kent Nagano, Cristian Mandeal, Cristian Badea, nonché l'Orchestra del Gewandhaus di Lipsia, la WDR di Colonia, l'Orchestra Sinfonica di Göteborg, la Liszt Chamber Orchestra, la Manchester Camerata, la Filarmonica di Vienna, la Concertgebouw Symphony, la London Symphony, l'Orchestre National de France e la Israel Philharmonic. Difficile dire quale sia stato il punto culminante del festival.
Lo slogan dell’edizione, “Generosità attraverso musica”, faceva riferimento al dono che la musica può diventare nella vita di tutti noi, oltre che della sua componente educativa.
“Lo slogan dell'edizione 2023 parte da uno dei valori fondamentali in cui credeva il grande compositore George Enescu: la generosità”, ha spiegato il conduttore Cristian Măcelaru alla conferenza di presentazione del programma del festival.
“La generosità attraverso la musica è costituita proprio da questo momento che - noi organizzatori e artisti - regaliamo ad una società avida di cultura, avida di musica [...] L'edizione 2023 del Festival offre un esempio di generosità anche attraverso una componente educativa. È tempo che l'esempio del pedagogo George Enescu diventi realtà nel festival che porta il suo nome.”
Per onorare questo tema, oltre agli eventi che si tengono ormai tradizionalmente all'Ateneo, alla Sala Palatului o alla Sala Radio, oltre agli eventi all'aperto, ai concerti di mezzanotte, alle mostre e alle proiezioni di film a tema musicale, si è svolto quest’anno anche un progetto di residenza artistica che ha previsto dieci giorni di workshop, conferenze e concerti: Lumières d'Europe Academy, un'iniziativa realizzata con il patrocinio dell'UNESCO, in collaborazione con l'Istituto Francese e l'Università Nazionale di Musica di Bucarest.
Il festival si è anche ampliato con spettacoli in altre città della Romania come Cluj, Sibiu, Iași, Timișoara, Bacău e altre ancora. Ogni due anni, è pronto a indossare nuovi abiti e ad affrontare con coraggio le sfide che derivano dall'organizzazione di un evento della sua portata.
A conti fatti, con il festival “George Enescu”, gli amanti della musica classica non possono assolutamente perdere tre settimane di un’intensità incommensurabile e un'opportunità senza pari di immergersi nella magia del suono e di scoprire allo stesso tempo una città e un pizzico di cultura romena.
Il prossimo anno, dal primo al 29 di settembre, si svolgerà a Bucarest il Concorso “George Enescu”, che funge da piattaforma di lancio internazionale per i futuri musicisti di spicco, nonché di promozione dell'opera del compositore romeno tra le nuove generazioni di artisti di tutto il mondo.
Nel 2025, tornerà invece una nuova edizione del festival “George Enescu”, con l’esibizione di grandi artisti e orchestre, assolutamente da seguire e da non mancare.