Il logo della campagna del CJR

1300 bambini e ragazzi disabili morti negli istituti che li ospitavano negli ultimi 3 anni. E' un dato reso noto da un'ong romena, il CJR, che si batte per una migliore condizione dei disabili nel paese

09/03/2015 -  Mihaela Iordache

Secondo un recente rapporto del Centro per le risorse giuridiche della Romania - organizzazione non governativa che agisce per la creazione di un quadro legale ed istituzionale che garantisca il rispetto dei diritti umani - sarebbero oltre 1300 i bambini e giovani con disabilità morti negli ultimi tre anni nel paese presso istituti dove erano ospitati.

Le autorità non hanno mai elaborato alcun documento ufficiale che vada ad analizzare ed indicare le cause di questi decessi ma secondo le indagini del CJR nella maggior parte dei casi si tratterebbe di polmonite.

Il passato, il presente

Tutti porteremo per sempre nella mente gli orfanotrofi lager, le cui foto e video vennero diffusi per la prima volta all’inizio degli anni novanta dalla stampa estera, arrivata in una Romania che si era appena liberata dal regime comunista. Bambini sporchi, maltrattati, legati ai letti con filo di ferro arrugginito, picchiati e umiliati, malati e con con gravi problemi fisici e psicologici.

Figli non voluti dai genitori ma voluti dal regime che inseguiva l'incremento ad ogni costo della popolazione. E il costo era spesso quello della vita delle donne che tentavano di abortire o quella di quei bambini nati con bisogno di cure e abbandonati negli orfanotrofi degli orrori.

Tutto questo avveniva 25 anni fa. I bambini che continuano ancor oggi a morire negli istituti speciali in Romania sono però bambini nati in una Romania democratica.

Dai rapporti di numerose organizzazioni internazionali e non governative emerge che in Romania nei confronti di bambini con disabilità avvengono con regolarità abusi. Viene inoltre denunciato che non è facile accedere agli istituti che li ospitano, sia per le associazioni che si occupano di diritti umani sia per stampa.

I lager vicino a te

Proprio per questo CRJ ha lanciato una campagna pubblica - anche su Facebook - titolata "I lager vicino a te", per spingere i cittadini a contribuire al rispetto dei diritti dei bambini e dei giovani con disabilità che vivono negli istituti.

Nella campagna CRJ propone il sostegno ad un disegno di legge – presentato lo scorso 9 dicembre in Parlamento – volto a riformare il sistema della protezione dei bambini e dei giovani con disabilità mentali e la costituzione di un Consiglio per il monitoraggio, un'autorità che dovrebbe essere autonoma, con propria personalità giuridica e sotto il controllo del Senato di Bucarest e che abbia l’obbligo di promuovere visite non annunciate nelle istituzioni sociali e mediche nelle quali sono ospitati molti disabili del paese.

Le informazioni diffuse da CRJ sono il risultato di oltre 70 visite in alcuni di questi centri. Le conclusioni sono inquietanti e parlano del degrado degli spazi di alloggio e di quelli sanitari, di accesso inadeguato a mezzi per l'igiene personale, malnutrizione, utilizzo dell’isolamento come punizione e ancora di ecchimosi, uso di sedativi, inedia.

Alla radio RFI (sezione romena), Georgiana Pascu, direttrice di CRJ spiega che i giovani che vivono in questi istituti non si possono difendere in alcun modo e non si lamentano presso le autorità in quanto temono le punizioni del personale che li accudisce. Secondo CRJ che la situazione sia drammatica è stato anche confermato da un recente rapporto del Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa Nils Muižnieks, dopo una visita nel paese avvenuta un anno fa.

La Romania inoltre non ha ancora implementato le disposizioni dell’articolo 33 della Convenzione dell’ONU sui diritti delle persone con disabilità che prevede un meccanismo di monitoraggio indipendente. Resta non chiaro il perché da oltre cinque anni la Romania rimandi l’adozione e l’implementazione del meccanismo in causa.

La stampa romena in queste settimane ha sottolineato che oltre 5000 bambini vengono abbandonati ogni anno in Romania. Spesso i genitori li portano negli istituzioni mediche per delle cure e li abbandonano. Per questi bambini la fortuna di trovare un’altra famiglia che li accudisca viene frenata dall’attuale legislazione che non sempre favorisce in tempi ragionevoli l’adozione.

La legislazione permette tuttavia la costituzione di case-famiglia destinate a bambini e giovani con disabilità. In questo modo si rende possibile la chiusura dei vecchi centri sociali. Secondo il Centro per Ricerche Giuridiche in Romania attualmente oltre 25.000 bambini e giovani con disabilità sono ancora richiusi in 717 istituti di protezione sociale.