Elezioni in Romania © Creative Lab/Shutterstock

Elezioni in Romania © Creative Lab/Shutterstock

Il 2024, anno elettorale per eccellenza per la Romania, si chiude con la scelta del nuovo presidente. Per la sfida finale sembrano essere favoriti l'attuale premier socialdemocratico Marcel Ciolacu e l'ex vicesegretario della NATO Mircea Geoană

04/09/2024 -  Mihaela Iordache

A fine 2024 la Romania avrà un nuovo presidente: per le elezioni previste a novembre e dicembre i candidati per la carica più alta dello stato sono in continuo aumento - proposti dai partiti oppure come indipendenti. 

Con un comunicato stampa, il 3 settembre la NATO ha annunciato che Mircea Geoană (66 anni) ha rassegnato le sue dimissioni da vicesegretario generale dell'Alleanza atlantica. Geoană “è stato il primo romeno a ricoprire la posizione e il primo vicesegretario generale di un paese che ha aderito all’Alleanza dopo la fine della Guerra Fredda”, si legge nel comunicato. Le dimissioni di Geoană si erano rese necessarie proprio in vista della sua candidatura alle elezioni presidenziali in Romania che si terranno il 24 novembre.

Il Segretario generale dell'Alleanza atlantica Jens Stoltenberg, ha accettato le dimissioni, che diventeranno effettive il 10 settembre. Stoltenberg, il cui mandato scade il primo ottobre (sarà sostituito dall'olandese Mark Rutte), scrive: "Mircea è al servizio della Nato da quasi cinque anni. La sua attenzione alla tecnologia e alle sfide emergenti in materia di sicurezza è stata essenziale per guidare l’innovazione nell’Alleanza. È un vero transatlanticista e il suo lavoro con i partner ha apportato grandi benefici alla NATO. Gli auguro tutto il meglio per il futuro.”

Dal suo canto, con un post su Facebook, Geoană ribadisce che "essere alla guida della NATO è stato un onore. Ringrazio il Segretario Generale Stoltenberg per la sua fiducia e amicizia. Insieme, negli ultimi cinque anni, abbiamo attraversato tanti momenti difficili, ma abbiamo anche condiviso innumerevoli traguardi, insieme al nostro eccezionale team. Mentre passo a un nuovo capitolo, ripenso con orgoglio al tempo memorabile trascorso al servizio dell’alleanza più importante della storia”. Boris Ruge, vice segretario generale per gli affari politici e la politica di sicurezza, ricoprirà la carica di vice segretario generale ad interim fino alla nomina del successore.

Per il futuro, Mircea Geoană guarda a il Palazzo Cotroceni, la sede della presidenza della Romania. Si aspetta, infatti, che che nei prossimi giorni l'ex vicesegretario della NATO annuncerà ufficialmente la sua candidatura alle elezioni presidenziali. Non è per la prima volta che Geoană tenta di diventare presidente: nel 2009 è stato il candidato del Partito social democratico (PSD).

In quella occasione ha perso la corsa al fotofinish, con uno scarto di appena 0,67% dal vincitore Traian Băsescu. Rispetto al 2009, sono cambiati i candidati, ma anche il contesto socio-politico del paese, con la guerra dell’Ucraina al confine. Tra i candidati che possono aspirare ad un numero rappresentativo di voti ci sono Marcel Ciolacu (PSD), Nicolae Ciucă (PNL - Partito nazional liberale) ed Elena Lasconi (USR- Unione Salvate la Romania).

E non per ultimo, proprio Mircea Geoană che secondo alcuni sondaggi si posiziona oggi in cima alle preferenze dell’elettorato. Non pochi sono gli scenari che indicano un possibile ballottaggio tra Geoană e Marcel Ciolacu (PSD, attuale premier) nel secondo turno delle elezioni presidenziali. 

Geoană è stato presidente del Partito socialdemocratico (PSD) dal 2005 al 2010, mentre ora il partito è guidato proprio da Ciolacu. L'ex vicesegretario NATO ha lasciato intendere che stavolta si candiderà da indipendente. Ciolacu ha attaccato il rivale accusandolo di ipocrisia: ”Ora sei un candidato indipendente? Per tutta la vita sei stato presidente del PSD, ti sei candidato e sei stato eletto a varie posizione come rappresentante socialdemocratico. Come puoi definirti indipendente?", ha chiesto pubblicamente Ciolacu. 

Sperano di arrivare al ballottaggio anche il liberale Nicolae Ciucă (“un soldato al servizio del paese”, come lui stesso si definisce nel titolo del suo libro autobiografico, pubblicizzato da mesi in tutto il paese), ma anche Elena Lasconi, ex giornalista tv e sindaca al secondo mandato della città di Campulung Muscel.

Ciolacu, Ciucă e Lasconi sperano di arrivare nel secondo turno anche grazie ai voti dell’estrema destra nazionalista (rappresentata nella corsa elettorale soprattutto da George Simion - candidato dell’AUR - Alleanza per l’Unita dei Romeni) e da Diana Sosoaca, la leader di SOS Romania.

La Romania è una repubblica semi-presidenziale: il presidente della Romania viene eletto direttamente dai cittadini tramite suffragio universale per un mandato di cinque anni. Il limite massimo di mandati per ogni presidente è di due, anche non consecutivi. Il Presidente della Romania designa i candidati alla carica di Primo Ministro e nomina il governo sulla base del voto di fiducia concesso dal parlamento.

La campagna elettorale inizia ufficialmente il prossimo 25 ottobre, ma da mesi in Romania è in corso una cosiddetta "pre-campagna", con i candidati che sorridono dai grandi manifesti disposti sulle facciate dei palazzi o sui grandi pannelli.

Durante la la campagna elettorale i manifesti che promuovono candidati e partiti possono essere affissi solo in piccoli formati e in luoghi appositamente predisposti. La legge lascia però spazio ad interpretazioni, e quindi prima della campagna i partiti fanno "promozione politica", mentre durante la campagna passano ad una campagna di "promozione elettorale".

Il 2024 per la Romania è un anno elettorale per eccellenza. A giugno i romeni sono stati chiamati a votare per le elezioni locali e per quelle europee, il 24 novembre sarà  invece organizzato il primo turno delle elezioni presidenziali, il primo dicembre (festa nazionale) i romeni voteranno anche per il rinnovo del parlamento.

La lunga maratona delle elezioni romene si chiuderà l’8 dicembre quando con tutta probabilità si voterà, al secondo turno, il nuovo presidente della Romania.