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Recentemente il ministero dell'Ambiente rumeno ha autorizzato l'abbattimento di decine di orsi e lupi. Un'intervista al rappresentante del WWF nel paese

12/09/2017 -  Alex Olaru

(Pubblicato originariamente da Radio Free Europe, selezionato e tradotto da Le Courrier des Balkans e OBCT)

Cristian Papp, rappresentante rumeno del WWF, ha recentemente richiesto l'adozione da parte delle autorità rumene di una strategia chiara e trasparente nella gestione dei grandi predatori sottolineando che l'eliminazione degli animali non può essere che una soluzione adottata una volta percorse tutte le altre strade possibili: “Il tema dell'eliminazione degli orsi si pone a seguito di un contesto in cui sono state sempre più numerose le segnalazioni di presenze di orsi nei pressi di città o villaggi. La creazione di uno strumento giuridico che permetta alle autorità d'agire è necessario. Da questo punto di vista le misure intraprese per la riduzione della popolazione di orsi e lupi sono giustificate, ma senza conoscere il numero esatto di esemplari non è possibile determinare il numero di abbattimenti necessari”.

Il 4 settembre scorso la ministra per l'Ambiente Gratiela Gavrilescu ha autorizzato l'abbattimento di 140 orsi e 97 lupi, su una popolazione totale di orsi stimata attorno ai 600 esemplari e di lupi è ancora superiore...

Se queste stime sono corrette, l'Accademia rumena ha ragione ad affermare che sono cifre che non mettono in pericolo la popolazione di questi grandi predatori a livello nazionale. Ma, dato che non si conoscono in realtà le cifre esatte, è difficile dare una propria opinione. Le stime attuali mancano di rigore scientifico. E' per questo che, da più anni, assieme ad altre Ong, chiediamo venga fatto un censimento preciso al fine di avere cifre più realistiche sulle quali ragionare.

La situazione attuale, molto mediatizzata, può cambiare il dato? Verrà attuato il Piano nazionale di gestione integrata per le specie carnivore protette, concepito dall'Accademia rumena?

Si, ricordo che la stessa Commissione europea chiede la creazione di un piano di gestione per tutte le specie protette, particolarmente per quelle carnivore che hanno bisogno di ampi territori. Si parla da anni dell'attualizzazione del piano di gestione per la preservazione degli orsi, elaborato per la prima volta nel 2005. Noi ci auguriamo che la sua riscrittura porti ai risultati che ci attendiamo.

Gli esperti dell'Accademia rumena ritengono che queste quote andranno ad impedire la pratica della “caccia ai trofei”. Cosa pensate in merito?

Queste quote corrispondono al numero massimo di orsi e lupi che potranno essere abbattuti. La condizione prima relativamente a questi abbattimenti è che un numero rilevante di esemplari di queste due specie producano grossi danni o rappresentino un pericolo per l'uomo. Se gli animali vengono abbattuti benché non pongano alcuna vera minaccia allora vengono eliminati solo a fini di divertimento venatorio. Ci auguriamo che danni e pericoli rappresentati da questi animali non siano rilevanti e abbiamo chiesto, in merito, totale trasparenza. E per questo sarebbe necessario che il ministero permetta a tutti di avere accesso ai rapporti sui vari casi di danni o pericolo, rendendoli accessibili sul proprio portale. Sarebbe così più semplice, anche per noi, capire se un orso è stato abbattuto perché rappresentava un rischio o se il pericolo era solo una scusa.

Ma serve abbattere questi animali? Non si potrebbe inviarli in altri paesi?

E' una buona domanda. Abbiamo cercato soluzioni di ricollocazione, anche all'estero, ma la questione non è stata ancora discussa dall'Accademia rumena e dal ministero. Ciononostante, dopo discussioni avute con colleghi all'estero, posso affermare che c'è del genuino interesse per quest'idea.

Quali i paesi che sarebbero interessati?

Ne ho parlato con un collega tedesco. Nei paesi dell'Europa occidentale si assiste ad una rivalutazione degli animali selvaggi in natura. Si inizia a proteggere i lupi e in questi paesi si desiderano esemplari più vigorosi, come quelli che si trovano in Romania, per migliorare il fondo genetico locale. Per quanto riguarda gli orsi la situazione è diversa perché la domanda di esemplari è molto più bassa, anche perché è una specie scomparsa in Europa occidentale da anni. Ma qualsiasi esse siano, occorre trovare soluzioni. Qualsiasi proposta è la benvenuta.