Ieri sera il Parlamento federale ha sancito la scomparsa della Federazione Jugoslava. Nasce l'Unione Serbia e Montenegro. Tra tre anni le due Repubbliche potranno decidere unilateralmente per l'indipendenza.
Da questa notte la Jugoslavia, o quello che ne restava, non esiste più. Anche le ultime due Repubbliche che ne facevano parte, Montenegro e Serbia, hanno formalizzato la sua fine, sancendo contemporaneamente la nascita di una nuova realtà, la "Serbia e Montenegro".
Il percorso iniziato sotto forti pressioni dell'Unione europea quasi un anno fa (la firma dell'accordo che indicava il cammino da percorrere è infatti avvenuta il 14 marzo del 2002), e volto a disinnescare i rischi legati alle forti pressioni separatiste da parte del Montenegro, ha raggiunto ieri sera, nelle due camere del Parlamento federale, una tappa fondamentale con la votazione della nuova Carta costituzionale e dei suoi provvedimenti attuativi. I Parlamenti serbo e montenegrino avevano approvato i due documenti la settimana scorsa.
Come notano Beatrice Ottaviano e Dragan Petrovic (ANSA) in un loro commento alla vicenda, l'approvazione è avvenuta con una convincente maggioranza, dei due terzi, ben oltre il richiesto 50% più uno ma, nonostante questo, il soggetto che nasce "appare debole, a tempo determinato, figlio di un matrimonio forzato più che di amore".
Il percorso verso l'effettivo funzionamento di questa nuova unione è infatti solo agli inizi. Dopo il voto avvenuto ieri spetterà ai due Parlamenti repubblicani, entro dieci giorni, nominare i membri della nuova Camera comune ed entro altri cinque giorni quei deputati terranno la loro prima seduta. Spetterà a loro eleggere il nuovo Presidente dell'Unione, che svolgerà anche il ruolo di capo dell'esecutivo (ridotto a soli cinque ministri) e che in ogni caso dovrà passare al vaglio della fiducia dello stesso Parlamento. Si attendono inoltre nei prossimi mesi, da parte dei Parlamenti repubblicani, gli emendamenti costituzionali necessari ad allineare l'ordinamento giuridico delle due Repubbliche con la nuova realtà statale.
Intanto, come riporta l'emittente B92, sono molti i Paesi europei che hanno ben accolto la votazione di ieri. Tra questi la Gran Bretagna il cui vice Ministro degli esteri, Tennis McShane, ha ieri sera affermato che la nascita della nuova Unione è un passo fondamentale delle due Repubbliche verso l'integrazione in Europa.