Quattro giorni di elettronica, hip hop, heavy metal e molto altro. 200.000 persone a ballare nella fortezza sul Danubio di Novi Sad. E' EXIT, da poco conclusosi, giunto alla nona edizione. Ormai tra i festival più importanti in Europa

14/07/2008 -  Danijela Nenadić Belgrado

Alla stesura di questo articolo ha collaborato Ivana Stanojev

Dopo che la scorsa settimana era stato premiato dal pubblico inglese come il miglior festival europeo nel 2007, con oltre 10.000 voti, Exit, nei quattro giorni appena trascorsi, ancora una volta ha dato prova che per gli eventi musicali anche questa parte d'Europa ha qualcosa da offrire. Il più grande festival dell'Europa sud orientale, che per il nono anno consecutivo si è tenuto a Novi Sad sulla fortezza di Petrovaradin, dal 10 al 13 luglio è stato al centro dell'attenzione del pubblico internazionale e locale, e gli organizzatori hanno visto superate le proprie aspettative. Oltre 600 esecutori su 25 palchi, circa 200.000 visitatori dei quali un terzo è giunto dalla Gran Bretagna, fanno i numeri del successo di questo festival.

Giovedì 10 luglio gli organizzatori hanno dato il benvenuto nello Stato di Exit con grandi fuochi d'artificio e spettacoli acrobatici del gruppo Stars, che con gli aerei hanno sorvolato la città. "Trovate la prima persona sconosciuta accanto a voi, guardatela, datele la mano e ditele: ti amo, questo è Exit", è stata questa l'idea che ha guidato la prima serata, attesa dal pubblico con un'ovazione.

Si stima che nella prima serata il festival sia stato visitato da oltre 40.000 persone, che con grande soddisfazione hanno atteso l'arrivo del gruppo heavy metal Nightwish. Con grandi fiamme sul palco, il gruppo svedese ha iniziato la sua performance e ha incantato il pubblico suonando brani del nuovo album e alcuni vecchi successi. Sul palco principale, il primo giorno, hanno suonato i N.E.R.D e Pharrell Williams, attualmente il gruppo hip pop più ricercato in America. Durante il loro spettacolo si è aggiunto anche l'inglese "The Street", la cui musica rappresenta un misto di hip pop, rap e broken beat. Gli amanti dei suoni elettronici hanno fatto mattina alla Dance Arena con il DJ tedesco Sven Wath.

Il primo giorno del programma è stato dedicato agli amanti dell'heavy metal e dell'hip pop, mentre il secondo giorno sarà ricordato per la presenza del veterano del rock Paul Weller e dei Primal Scream. Secondo le stime della polizia il secondo giorno il festival è stato seguito da 39.000 persone. Oltre ai già citati gruppi, il secondo giorno è stato segnato dalla presenza degli americani The Gossip e dalla punk band Sham 69. Gli amanti della musica elettronica alla Dance Arena hanno potuto ascoltare i ritmi house del DJ Tige e Soulwax. Il pioniere della musica elettronica, DJ Laurent Garnier ha impostato un set di tre ore che è terminato alle 6 del mattino, ma per i 20.000 visitatori della Dance Arena il divertimento è andato avanti ancora per un bel po'.
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Il terzo giorno del festival è stato quello più seguito, con 45.00 persone giunte alla fortezza per sentire i Gogol Bordello, Julliet and The Licks, Manu Chao, Kruder&Dorfmaister, Block Out e molti altri ancora.

Come nei giorni precedenti la calura ha fatto sì che la fortezza fosse incredibilmente vuota fino alle 20 quando la gente ha iniziato a riunirsi sul main stage per vedere i Gogol Bordello. L'ultima apparizione è stata dedicata alla leggenda della musica rom, Saban Bajramovic, morto di recente, evento che il pubblico ha accolto con calore. La combinazione di musica rom e punk ha riscaldato l'atmosfera e ha preparato i presenti per l'energica performance di Julliet Lewis (Julliet and The Licks). Una fenomenale accoglienza c'è stata per l'ex frontman del gruppo Mano Negra, ora Manu Chao, che è riuscito a far scatenare 30.000 persone con la sua musica. I più resistenti hanno atteso il mattino alla Dance Arena, con il funk jazz dei Kruder&Dorfmaister, Axwell e Tom Novy.

L'ultimo giorno di Exit sarà ricordato per l'energica esibizione del leggendario gruppo punk Sex Pistols. Ad oltre 30 anni dalla pubblicazione dei loro singoli Anarchy in the UK e God save the Queen, il pubblico di Novi Sad ha avuto l'occasione di ascoltare il controverso Johnny Rotten e la band che alla fine degli anni settanta ha modificato radicalmente la scena musicale mondiale. Come spalla dei Pistols, dopo 27 anni dall'ultima volta che hanno suonato, si è esibito il gruppo di Novi Sad Pekinska Patka. Il loro album "Plitka poezija" gettò le basi del punk nella ex Jugoslavia.

L'ultimo giorno del festival è stato dedicato interamente alle sonorità punk, e oltre alle due band appena nominate si sono esibiti i KUD Idijoti di Pula, Marky Ramone, ex batterista dei Ramones e i neopunk The Hives. Per chi non voleva abbandonare Exit e per chi voleva prolungare lo status di cittadino dello stato di Exit si poteva tirare mattina alla Dance Arena con i Deep Dish e i Booka Shade.

Migliaia di persone sui numerosi palchi allestiti, la polvere che si alzava sotto i piedi che frusciavano, gente sorridente e il far mattina con i suoni della musica elettronica sono la cifra del festival di Novi Sad. 15.000 ospiti dalla Gran Bretagna si sono appropriati della fortezza di Novi Sad, tanto che anche la lingua inglese è diventata la lingua principale dell'Exit di quest'anno. Molti cantanti stranieri hanno attirato a Novi Sad la gente dalla regione e da tutta la Serbia. Nel campeggio di Exit hanno trovato spazio le tende dei visitatori dalla Gran Bretagna, Slovenia, Germania, Bulgaria, Serbia ma anche da luoghi lontani come l'Australia, Perù e Nuova Zelanda. I campeggiatori hanno trascorso le giornate perlopiù cercando di rinfrescarsi nel Danubio, ma hanno trovato di che divertirsi nei numerosi locali e caffè di Novi Sad.

Exit attira sempre più i turisti stranieri, fatto di cui sono coscienti anche i locali tanto che in questi giorni a Novi Sad i prezzi sono stati un po' sopra il normale, e ad ogni angolo i locali hanno posizionato stand con stuzzichini, frutta, birra fredda e ovviamente l'immancabile pannocchia cotta, angurie e hamburger.

La capitale della Vojvodina anche quest'anno sarà ricordata come un luogo di gente molto socievole e cordiale. I campeggiatori hanno risposto con piacere alle domande dei giornalisti sulla ricettività turistica e il commento più frequente è stato che la fortezza è qualcosa di magnifico, che la gente è davvero amichevole e i prezzi molto più bassi che ai festival d'Europa. Del numero di inglesi presenti testimonia anche la dichiarazione di una spettatrice di Londra che ha detto "c'è così tanta gente di Londra attorno a me che ho l'impressione di non aver lasciato la mia città".

L'organizzazione di un grande festival comporta vari problemi, e anche quest'anno la polizia ha avuto da fare. Oltre 100 persone sono state fermate per possesso o spaccio di droga, dei quali circa 70 erano stranieri; sono stati sequestrati circa 150 grammi di marijuana, 40 grammi di eroina, 200 pasticche di extasi e circa 60 grammi di amfetamina.

Nonostante gli organizzatori abbiano fatto il possibile per inviare al mondo un'immagine positiva della Serbia, un increscioso incidente ha segnato il festival di quest'anno. Jelena Matic di Paracin è morta quando un ramo di un albero, a causa del forte vento, è caduto sulla tenda che avevano posizionato nel campeggio di Exit. Due persone sono state ferite e sono fuori pericolo di vita. Secondo quanto riporta B92, il manager generale di Exit, Bojan Boskovic, ha dichiarato che come organizzatori hanno fatto di tutto per evitare questi incidenti, così come hanno chiesto alle preposte istituzioni di eseguire un controllo degli alberi e di tagliare i rami secchi. L'indagine in corso confermerà le responsabilità dell'incidente.

Ad ogni modo, Exit resta il miglior marchio di esportazione serbo. Se non siete della Serbia, per i prezzi dei biglietti e il denaro necessario per un buon soggiorno, Exit continua ad essere l'occasione migliore per divertirsi. Gli organizzatori dovrebbero però tenere conto che Exit non è rivolto solo agli stranieri e che la sua idea più importante era "la possibilità di ingresso" per i giovani della Serbia. Se non si modereranno in futuro i prezzi dei biglietti, è possibile che nei prossimi anni il pubblico locale sia sempre di meno.