Atmosfera surriscaldata in Serbia in merito alla vicenda che vede contrapposti il Presidente Kostunica e l'ex Capo di Stato Maggiore dell'esercito Pavkovic. Istituita in merito una Commissione di indagine parlamentare.
Dopo una serie di accuse dell'ex Capo di Stato Maggiore dell'Esercito Jugoslavo Gen. Nebojsa Pavkovic nei confronti del Presidente Kostunica ricambiate da una serie di accuse di quest'ultimo nei confronti della "molto agiata vita di Pavkovic" e nei confronti delle sue "amicizie perlomeno sospette", l'atmosfera politica a questo proposito si è notevolmente surriscaldata.
Il DSS di Kostunica si è dimostrato a più riprese contrario alla creazione di una commissione del Parlamento Federale per indagare sulla questione ed in modo specifico per chiarire le accuse mosse da Pavkovic a Kostunica in merito al presunto ordine di occupare, la scorsa estate, il Centro d'Informazione della Serbia, annunciando invece la necessità di procedere ad investigazioni in merito alle presunte intercettazioni telefoniche subite da Kostunica.
Nonostante questa posizione la DOS, della quale oramai non fa più parte il DSS, ha creato una commissione di 11 parlamentari (tutti tranne uno appartenenti allo stesso DOS) per condurre indagini sulla questione Pavkovic-Kostunica.
Ieri sono stati chiamati a testimoniare lo stesso Pavkovic ed il Gen. Milan Djakovic, in passato a capo dei Servizi di Sicurezza militari, il Gen. Milen Simic ed il Gen. Aleksandar Vasiljevic. Tutti hanno confermato la versione dei fatti data da Pavkovic e cioè che dal gabinetto presidenziale sarebbe arrivato l'ordine di occupare l'edificio nel quale ha sede il Centro Informazioni dello Stato della Serbia adducendo quale motivazioni le presunte intercettazioni telefoniche subite dallo stesso Kostunica. L'ordine sarebbe stato dato oralmente dal consigliere per i diritti umani del Presidente, Gradimir Nalic. Kostunica, quando l'ordine veniva dato, era presente e non avrebbe obiettato nulla. Tutti i generali interrogati hanno dichiarato di aver disatteso l'ordine ritenendolo anticostituzionale ed azzardato visto che le intercettazioni telefoniche erano esclusivamente presunte.
I generali hanno inoltre criticato l'atteggiamento di Kostunica di coinvolgere in modo eccessivo i propri consiglieri sulle decisioni in questioni militari. Il Generale Pavkovic ha inoltre nominato una serie di ufficiali tutt'ora in servizio coinvolti nel caso. Tra questi Aco Tomic, che, spesso a suo avviso in passato avrebbe fronito informazioni riservate direttamente al Presidente, senza consultare i suoi diretti superiori, specificatamente il generale Djakovic e Pavkovic stesso.
L'attuale Capo di Stato Maggiore, Generale Branko Krga ha rifiutato di dare il suo assenso alla deposizione presso la Commissione di una serie di ufficiali ancora in carica e tra questi lo stesso Aco Tomic. In un breve comunicato stampa Krga ha chiarito che non sarà consentito alcun ulteriore coinvolgimento dell'esercito nella questione.
Ieri la segretaria di gabinetto di Kostunica Ljiljana Nedeljkovic ha rifiutato a sua volta di comparire davanti alla commissione sostenendo che il Parlamento serbo è illegittimo poiché non risponde più al volere popolare dopo l'espulsione di 21 membri del DSS a causa di assenteismo. Anche i consiglieri di Kostunica Nalic e Bulatovic non si sono presentati davanti alla commissione.
Non ha mancato di dare la propria versione dei fatti invece Vladimir Beba Popovic, vicino a Djindjic ed a capo del Centro d'Informazione messo sotto accusa da Kostunica. "E' ridicolo ci si accusi di aver intercettato le telefonate di Kostunica. Il nostro edificio non è neppure sorvegliato, chiunque potrebbe entrare senza troppi problemi e non è necessario avere commandos per entrarvi. Ci sono solo una ventina di ragazze che lavorano su internet. Escludo siano partite dal Centro intercettazioni telefoniche".
Attualmente la commissione sta valutando se chiamare a testimoniare tutti coloro i quali erano presenti presso il gabinetto presidenziale quella famosa notte dell'anno scorso (cameriere e camerieri compresi). Con modalità che qualcuno ha paragonato ai metodi maccartisti l'intera vicenda viene trasmessa in diretta TV sulle reti nazionali e dovrebbe infine concludersi in agosto. Staremo a vedere.