Importate nel Paese 89210 tonnellate di Soia transgenica. "D'altronde il loro prezzo è significativamente più basso rispetto ai prodotti non modificati geneticamente" si giustificano gli importatori.
Dal gennaio al settembre 2002 la Serbia avrebbe importato 89210 tonnellate di soia geneticamente modificata. I Paesi di provenienza sarebbero Argentina (47061 tonnellate), Brasile (31472 tonnellate), Olanda, Germania, Austria e Romania (per un totale di 10677 tonnellate).
Del totale, 21164 tonnellate sono state importate da un'unica impresa, la 'Narcis-Popovic' con sede a Sabac. Il proprietario di quest'ultima ha reso noto che limiterebbe volentieri l'importazione alla sola soia non modificata ma che questo causerebbe un rilevante innalzamento dei prezzi sul mercato interno della Serbia essendo quest'ultima notevolmente più costosa di quella geneticamente modificata.
"Abbiamo comunque recentemente comprato ingenti quantitativi di semi di soia non modificata in modo da iniziare a produrre in prima persona", ha poi aggiunto.
Altre imprese coinvolte nell'importazione di soia geneticamente modificata sono state la Bika Komerc, la Stiv-Pred, la Graneksport, la Delta Dmd, la Milagro, la Jakil, la Utma-Komerc, la Sto Posto, la Krmivo Produkt, queste ultime tutte con sede a Belgrado. Ed inoltre la Barkel, la Gebi Kompani e la Tmt Komerc da Čantavira, la Soja Protein con sede a Bečej, la MK Komerc e la Koprodukt di Novi Sad (Glas javnosti, 15 Ottobre 2002).
In questi giorni, anche alla luce delle recenti elezioni Presidenziali, il coordinatore dell'ONG 'Hrast', Jordan Aleksic, è intervenuto sul quotidiano Danas per fare un quadro sulla situazione dell'ambiente in Serbia.
"Nessuno dei due candidati principali, Labus e Kostunica, ha affrontato la questione dell'ecologia nei propri programmi elettorali", ha chiarito Aleksic, che è anche sociologo e professore universitario, "e questo dimostra come la questione sia marginalizzata nella Serbia di oggi". Secondo quest'ultimo inoltre, un'attenzione rispetto ai problemi ambientali è fondamentale per concepire uno sviluppo del Paese, soprattutto in seguito alle catastrofi ambientali subite negli ultimi anni, prima fra tutte quella causata dal bombardamento della NATO nel 1999.
"Abbiamo fatto della Serbia un bidone dell'immondizia", ha provocatoriamente affermato, ricordando come vi sia sempre più impellente, anche se spesso rimosso, il problema dello smaltimento dei rifiuti. L'attenzione all'ambiente ed alle questioni ecologiche dovrebbero essere i concetti sui quali fondare un nuovo modo di dimostrare l'attaccamento alla Patria ed alla Nazione, ha concluso Aleksic, membro del partito Nuova Democrazia ed in passato Ministro per l'ecologia nel Governo della Serbia (Danas- Vikend plus, 19- 20 ottobre 2002).