L'emittente belgradese B92 ripercorre i 13 anni di latitanza di Radovan Karadžić con una una breve biografia e con un video che, grazie ad immagini di archivio, raccoglie sue interviste e dichiarazioni durante la guerra in Bosnia e ripropone le accuse a suo carico del Tribunale dell'Aja

22/07/2008 -  Anonymous User

Di B92, 22 luglio 2008
Traduzione a cura della redazione di Osservatorio Balcani

Con la dichiarazione di indipendenza della "Repubblica del popolo serbo in Bosnia ed Erzegovina" (Republika srpskog naroda u BiH), il 9 gennaio 1992, in seguito rinominata Republika Srpska (RS), Radovan Karadžić diviene il suo primo presidente.

Nell'aprile del 1992 Karadžić si trasferisce a Pale, mentre il 7 maggio 1992, ad un mese dai primi scontri armati, il governo della RS prende la decisione di creare proprie forze armate, attingendo ai quadri serbi della JNA (l'esercito federale jugoslavo) in BiH.

Durante l'intero conflitto, Karadžić è il leader dei serbi di Bosnia e, insieme al comandante militare Ratko Mladić, l'ideatore delle operazioni belliche.

Il 25 luglio 1995 il Tribunale dell'Aja solleva la prima accusa contro Karadžić e Mladić, articolata in 16 punti, uno dei quali fa riferimento al crimine di genocidio, ed altri tre a crimini contro l'umanità.

La seconda accusa, riferita ai crimini di Srebrenica, viene sollevata il 16 novembre del 1995: articolata in 20 punti, uno esplicita l'accusa di genocidio e altri nove quella di crimini contro l'umanità.

Sotto la pressione della comunità internazionale e su insistenza di Slobodan Milošević e degli altri leader dei serbi di Bosnia, il 30 giugno 1996 Karadžić trasferisce i poteri della presidenza all'allora vice presidente della RS Biljana Plavšić, e si ritira dalla presidenza del SDS (Partito democratico serbo) e dalla vita pubblica. Da allora entra in clandestinità. Viene avvistato e fotografato per l'ultima volta ad Han-Pijesak, nel luglio 1996, prima dell'emissione nei suoi confronti di un mandato di cattura internazionale.

Non è più membro del SDS da quando l'Assemblea del partito, il 24 dicembre 2001, adotta emendamenti al proprio statuto, tra i quali anche la decisione di non dare lo status di membro del partito agli accusati dal Tribunale dell'Aja.

Nel novembre 1998 gli USA offrono una ricompensa in denaro di 5 milioni di dollari a chi avesse aiutato a portare di fronte alla giustizia i criminali di guerra, quattro anni dopo (nel gennaio 2002) per le vie di Sarajevo compaiono taglie per Karadžić e Mladić.

Il 14 ottobre 2002 il Tribunale dell'Aja emenda l'accusa contro Karadžić (che era stata confermata il 31 maggio 2000, ma era rimasta sigillata), unendo le due precedenti e separando il procedimento da quello contro Mladić. La nuova accusa presenta 11 punti, coi quali si incrimina Karadžić di genocidio e di concorso in genocidio, crimini contro l'umanità, violazione delle leggi e usanze di guerra.

Dopo l'aumento della pressione delle forze di sicurezza internazionali in BiH sulla famiglia Karadžić e dopo l'arresto di suo figlio Saša (che rimane dieci giorni in carcere), nel luglio 2005, la moglie di Karadžić, Ljiljana, chiede al marito di consegnarsi al Tribunale dell'Aja. Il messaggio è inoltrato attraverso un'intervista esclusiva per la televisione della Associated Press, il 28 luglio 2005.

Radovan Karadžić nasce il 19 giugno 1944 nel villaggio di Petnica non lontano da Šavnik, sul Durmitor, in Montenegro, dove trascorre l'infanzia.

A Sarajevo Karadžić arriva nel 1960, qui frequenta la scuola medica e nel 1971 si laurea in Medicina, specializzazione in psichiatria. Karadžić svolge parte degli studi negli Stati Uniti, dove si appassiona alla psicoterapia e alla poesia americana.

Nel periodo delle manifestazioni studentesche nel giugno 1968, Karadžić si fa notare per i suoi discorsi infuocati dal tetto della Facoltà di Filosofia di Sarajevo.

Fino al marzo 1977 lavora al Centro per l'educazione degli adulti "Ðuro Ðaković", e poi alla clinica psichiatrica di Koševo, a Sarajevo.

Tra la fine del 1983 e l'inizio del 1984 lavora al Centro medico di Voždovac, a Belgrado. Allo stesso tempo è psicologo della squadra di calcio della Crvena Zvezda. La famiglia, intanto, rimane a Sarajevo, dove Karadžić torna per il week-end.

A causa dell'accusa di appropriazione di denaro statale per la costruzione della sua casa di villeggiatura a Pale, il 1° novembre 1984 Karadžić finisce sotto inchiesta e finisce nel carcere di Sarajevo, ma in assenza di prove viene liberato dopo 11 mesi.

Il 26 settembre 1985, a Sarajevo, è condannato a tre anni di carcere per truffa, ma non sconterà mai la pena.

Continua a lavorare all'ambulatorio sanitario di Voždovac a Belgrado fino al 1987, quando raggiunge la famiglia a Sarajevo ed inizia di nuovo a lavorare alla clinica psichiatrica.

Dopo aver visto fallire i suoi tentativi di portare la famiglia a Belgrado, la moglie Ljiljana, anche lei neuropsichiatra, fa il concorso nello stesso ambulatorio di Belgrado, ma non viene assunta.

Radovan Karadžić inizia ad occuparsi ufficialmente di politica nel 1989, quando fonda il Partito democratico serbo (SDS), nel luglio del 1990 viene eletto come primo presidente del partito, con 221 voti su 222. E' poi membro della presidenza della BiH.

Karadžić ha scritto quattro libri di poesie: "Ludo koplje" (1968), "Pamtivek" (1971), "Ima čuda nema čuda" e "Crna bajka (1990). Per l'ultimo libro ha ricevuto il premio "I sentieri dell'infanzia".

Anche durante la latitanza ha continuato a scrivere. Alla metà del gennaio 2002, a Novi sad, viene presentato il suo libro di poesia "Od ludog koplja do crne bajke", nel marzo 2004, a Belgrado, il libro "Ratna pisma", nell'ottobre 2004, alla fiera del libro di Belgrado, "Čudesna hronika noći", il cui editore è Miroslav Toholj, ex ministro per l'informazione della Republika Sprska e il 17 ottobre 2005, a Požarevac, la raccolta di poesie "Pod levo sisu veka".

Nell'aprile 2006, al Press centar internazionale di Belgrado, vengono presentati i suoi "Interviste e discorsi", con i quali il "Comitato internazionale per la verità su Radovan Karadžić", presieduto da Kosta Čavoški, ha concluso l'edizione in sei tomi dell' "Opera scelta" dello stesso Karadžić.

Ha ricevuto il premio "Mihail Šolohov", dalla lega degli scrittori russi, per il suo contributo alla cultura slava e all'interesse nazionale slavo. E' vincitore del premio letterario "Risto Ratković" che viene consegnato dal comune di Bjelo Polje per la raccolta di poesia "Slovenski gost".

Il 24 marzo 2006 la rivista "Zbilja" gli conferisce, al Media Centar di Belgrado, il "Premio per l'opera di tutta una vita", ritirato dal fratello Luka.

Karadžić parla inglese, è sposato con Ljiljana Zelen dalla quale ha avuto una figlia, Sonja ed un figlio, Saša.