Mladic sarebbe ancora in Serbia, protetto da 300 fedelissimi. "E' semplice: i nostri politici non hanno abbastanza autorità per catturare Mladic" afferma Biljana Kovacevic-Vuco, del Comitato jugoslavo degli avvocati per i diritti umani.
Il 26 novembre scorso il settimanale Reporter ha dedicato un lungo articolo a Ratko Mladic, ex- generale delle truppe serbo-bosniache in BiH ed ora tra i principali ricercati dal TPI dell'Aja. Secondo il settimanle il "caso Mladic" sarebbe il "paradigma di tutte le debolezze, mancanza di incisività e mancanza di serietà delle autorità jugoslave".
E' dal novembre del 2000 che il TPI dichiara in modo costante che Mladic si trova in Serbia, protetto dall'Esercito nazionale jugoslavo. Ma le autorità serbe negano.
Sonja Biserko, della sezione jugoslava del Comitato di Helsinki commenta che lo Stato non ha la sufficiente credibilità per pensare di ordinare la cattura di Mladic. Zoran Dragisic, docente presso la Facoltà di "Difesa civile" chiarisce come non ci si possa aspettare che siano forze straniere ad arrestare Mladic poiché, secondo il diritto internazionale, spetta alle autorità jugoslave eseguire l'arresto. "E' semplice: i nostri politici non hanno abbastanza autorità per catturare Mladic" afferma invece Biljana Kovacevic-Vuco, del Comitato jugoslavo degli avvocati per i diritti umani. I giornalisti di Reporter sottolineano che la Kovacevic-Vuco ha colto nel segno. Tutti i politici intervistati in merito dal periodico non sono infatti stati in grado di chiarire a chi spettasse l'arresto dell'ex-generale.
Reporter entra inoltre nel dettaglio di come è organizzata la difesa di Mladic. "E' quasi perfetta" si afferma "Organizzata 'a più strati' in modo che nessuno arrivi a rendersi conto di quale sia la zona di sicurezza e cosa si rischi attraversandola. Vi è inoltre un forte controllo incrociato tra le stesse guardie del corpo di Mladic. Chi lo tradisce non rischia solo la propria vita ma anche la vita dei propri famigliari. Sarebbero più di 300 gli uomini coinvolti della sua difesa. 50 dei quali vivrebbero a sua stretta vicinanza".
Bisogna probabilmente credere ai vertici dell'esercito jugoslavo quando affermano che quest'ultimo non è coinvolto nel difendere Mladic. Ma lo sono senza dubbio soldati professionali che utilizzano strutture dell'esercito e sono legati all'ex generale per amicizia, credo politico od altre motivazioni. A volte sono coinvolti direttamente in sua difesa altre invece forniscono informazioni fondamentali per far in modo che non venga catturato.
Una fonte interna ai servizi segreti avrebbe riportato a reporter che durante la ritirata dal Kossovo ingenti quantità di armi e munizioni sarebbero finite direttamente a disposizione dell'entourage di Mladic (Reporter, 26.11.02).