Nonostante la bassa affluenza alle urne, positivi i risultati delle prime elezioni del dopo-Milosevic. E Bujanovac avrà, per la prima volta, un sindaco albanese.
"Queste elezioni municipali nel sud della Serbia rappresentano un passo significativo verso un'ulteriore stabilizzazione nella regione garantendo rappresentanza alle comunità locali. Il sud della Serbia ha ora la storica possibilità di mostrare che la coesistenza è possibile". Sono le parole del Ministro degli esteri portoghese Antonio Martins da Cruz, Presidente di turno dell'OSCE, che chiaramente mettono in evidenza come il recente test elettorale nella Serbia meridionale era considerato dagli osservatori molto importante per verificare la possibilità di una convivenza pacifica tra albanesi e serbi. Anche per il futuro del Kosovo.
Un primo dato rilevante in merito alle elezioni tenutesi domenica scorsa è l'assenza di incidenti. Nel primo report di valutazione, reso pubblico dall'OSCE sull'andamento delle elezioni nelle tre municipalità di Presevo, Bujanovac e Medveja, si afferma che "le elezioni si sono svolte generalmente in accordo con i principi stabiliti dall'OSCE e con gli standard definiti dal Consiglio d'Europa" - pur notando come - "ulteriori miglioramenti sono comunque necessari".
Andando invece a guardare il risultato dato dalle urne, è chiara l'affermazione dei candidati moderati che hanno fatto del dialogo la loro parola d'ordine. Secondo i dati riferiti dalla 'Tanjug', a Presevo è certa la conferma del sindaco di etnia albanese Riza Halimi, del Partito per l'azione democratica. Nettamente sconfitto l'erede del cosiddetto esercito di liberazione di Presevo, ora disciolto, ma che subito dopo la guerra del Kosovo aveva preso le armi per ripetere l'esempio insurrezionale dei kosovari. Halimi e' considerato un moderato e un moderato e' anche Slobodan Draskovic, che sarà il nuovo sindaco di Medvedja. Draskovic e' il candidato serbo della coalizione per Medvedja, espressione locale della coalizione DOS. Ancora incerto e' invece il risultato per la città più importante, Bujanovac, dove la comunità serba e quella albanese dal punto di vista numerico quasi si equivalgono. In testa e' l'albanese Nagib Arifi con il 55% dei voti mentre il suo avversario, Novica Manojlovic, si sarebbe fermato al 43%. Ma i dati non sono ancora definitivi. Le prime dichiarazioni di Arifi non fanno che confermare quelle rilasciate durante l'intera campagna elettorale: "Se diverrò sindaco di Bujanovac sarò il sindaco di tutti a prescindere dall'appartenenza etnica di ciascuno. Tutti i cittadini verranno trattati in modo uguale davanti alla legge e nelle attività della municipalità" (B92).