Presentato un report annuale redatto dal Comitato per i Diritti Umani con sede a Bujanovac.
L'integrazione della comunità albanese nella vita politica e sociale del sud della Serbia potrà avvenire solo in seguito ad una sostanziale smilitarizzazione dell'area. Lo si afferma nel report annuale sullo stato dei diritti umani nelle tre municipalità del sud della Serbia, oramai da mesi sotto i riflettori dell'attenzione internazionale. La ricerca è stata presentata da Shaip Kamberi, presidente del Comitato, lo scorso 15 gennaio.
Dal report emerge inoltre la richiesta della comunità albanese affinchè si arrivi ad un riconoscimento formale dei diplomi ottenuti presso l'università albanese di Pristina ed inoltre si sottolinea la necessità che il controllo di alcuni servizi pubblici passi dall'esercito federale jugoslavo a comitati formati da civili.
Sono state anche fornite alcune tragiche cifre in merito all'anno appena trascorso. Nelle tre municipalità si sono registrati 85 scontri armati. In questi sono rimasti uccisi 30 membri della polizia e dell'esercito jugoslavo e 27 militanti del cosiddetto Esercito di Liberazione di Presevo, Medvedja e Bujanovac ( Beta, CRNPS).