Alle elezioni presidenziali di domenica solo il 45% degli aventi diritto si è recato alle urne. Tornata elettorale quindi annullata visto che era necessario il quorum del 50% più uno. Ora si apre una crisi politico-istituzionale di non facile soluzione.
La Commissione elettorale centrale della Serbia ha respinto i ricorsi effettuati dal partito guidato da Vojslav Kostunica che in particolare contestavano l'annullamento delle recenti elezioni affermando la non validità degli elenchi elettorali. Come notano Beatrice Ottaviano e Dragan Petrovic, corrispondenti ANSA da Belgrado, Kostunica era arrivato al ricorso cercando di mettere in campo "tutta l'artiglieria di cui può disporre, ricorsi giuridici, pressioni sugli organi internazionali, minaccia di far cadere il governo ... " ma se "dal punto di vista politico le democrazie europee sembrano condividere le preoccupazioni di Kostunica per questa crisi, si mostrano comunque fredde sugli argomenti tecnici - in particolare la non affidabilità degli elenchi elettorali, peraltro resi noti diversi giorni prima delle elezioni - che sono stati addotti dal presidente jugoslavo nel respingere il risultato".
Anche Dijndjic si è fatto sentire sull'esito fallimentare delle elezioni affermando che "il miglior modo di uscire dall'attuale crisi sarebbe nel fare in modo che il presidente della Serbia sia eletto direttamente dal Parlamento attaccando poi Kostunica affermando che la vera questione è se si sia presentato o meno un candidato in grado di spingere la gente a votare. E Djindjic probabilmente non è disperato per questo ennesimo flop nell'elezione del presidente della Serbia: la poltrona di presidente della Jugoslavia, occupata attualmente da Kostunica, sta infatti per estinguersi assieme alla federazione stessa sostituita dalla più blanda unione fra Serbia e Montenegro. E questo significa marginalizzazione dal punto di vista politico di Kostunica, che, nonostante tutto, come ha dimostrato il 57,5% delle preferenze raccolte domenica, resta comunque il politico più popolare in Serbia.
Intanto B92 ha intervistato il corrispondente a Belgrado di Al Jazeera per scoprire perché il mondo arabo è interessato alle vicende della Serbia. "Riteniamo che la Serbia sia un elemento chiave nel sud est Europa" ha risposto il corrispondente della TV araba "e poi trasmettiamo informazioni dal mondo interno ed il nostro pubblico è abbastanza informato su questioni internazionali". Ed ad alcune domande dell'intervistatrice sulle recenti elezioni ha ricordato che "è curioso che Kostunica non si curasse tanto del suo risultato ma dell'affluenza alle urne" e poi "l'astensionismo è probabilmente dovuto alla percezione della gente che anche dopo le elezioni nulla sarebbe cambiato". "Ma nei Paesi arabi c'è chi sa chi è Kostunica o Seselj?". "Forse un gran numero di persone non li conosce ma trasmettiamo al mondo interno grazie ad un programma via satellite e sicuramente parte del nostro pubblico sa chi siano questi leader".