In Serbia il tema dell'autogoverno locale è all'ordine del giorno. Forti pressioni sul governo centrale arrivano dalla Vojvodina. Ma non sono le sole.
Branislav Kovacevic, presidente della Coalizione Sumadjia nonché membro del comitato direttivo del DOS ha preso posizione a favore di una maggiore autonomia per la regione Sumadija, nel centro-sud della Serbia. Facendo notare come la regione è chiaramente definita dal punto di vista geografico dai cinque fiumi Sava, Danubio, Velika Morava, Zapadna Morava e Kolubara, Kovacevic ha affermato che in futuro spera verranno creati un governo ed un parlamento autonomi ed un budget separato da quello nazionale.L' autonomia data alla regione si inserirebbe a suo avviso nel processo generale di regionalizzazione del Paese. In questo nuovo contesto, a detta di Kovacevic, la Serbia dovrebbe solo mantenere competenze sulla difesa, sugli affari esteri, sulla banca centrale, sulla politica monetaria, sul codice penale e sulla legislazione concernente i diritti dei lavoratori.
Dragor Hiber, vicepresidente dell'Alleanza Civile della Serbia (GSS) e tra gli autori delle recenti proposte di riforme costituzionali che hanno l'obiettivo di portare il Paese verso una progressiva regionalizzazione, ha affermato che fino ad ora non sembra il Parlamento voglia esaminare proposte così radicali di riforma quali quelle sostenute da Kovacevic.
"Questo implicherebbe per la Serbia essere divisa in sei regioni" ha aggiunto Hiber "ed in questo caso Sumadija non sarebbe altro che una tra le sei".
"L'idea che noi sosteniamo è che l'autonomia territoriale non deve essere garantita solo ad una parte del territorio nazionale ma l'intera Serbia dovrebbe essere divisa in regioni. Queste ultime dovrebbero avere un alto grado di autonomia e dovrebbero essere divise a loro volta in distretti, all'interno dei quali si troverebbero le singole municipalità" ha affermato Hiber che ha poi giudicato inutili le richieste di autonomia portate avanti dal rappresentante della Coalizione Sumadjia: "prima occorre arrivare ad una regionalizzazione dell'intera Serbia" (Radio B92, 23.12).