I membri di un gruppo che si rifà alle milizie cetniche accusa i due quotidiani di essere anti-serbi. E minaccia altre iniziative.
17 luglio, piazza principale di Cacak, Serbia centrale. Alcuni membri del Movimento cetnico Ravna Gora, dispongono a forma di stella comunista alcune copie dei quotidiani Danas e Politika e danno poi loro fuoco. E' il loro modo per festeggiare l'anniversario della morte di Draza Mihajlovic, capo delle milizie cetniche durante la Seconda Guerra Mondiale.
Vladimir Stegnjajic, membro del Movimento nonché presidente del Consiglio comunale di Cacak ha chiarito come il loro gesto non è da intendersi come minaccia alla libertà di stampa ma come censura nei confronti di alcuni giornali che non sono aperti alle opinioni differenti ed alla discussione. Secondo lui infatti Danas e Politika sarebbero giornali anti-serbi che scrivono addirittura contro il sacerdote Nikolaj e contro il generale Mihailovic. "Hanno continuamente scritto in questi anni dei crimini serbi. Ma non voglio essere identificato come criminale. Io sono sempre stato contro la commissione di quei crimini" ha concluso. Ma Stegnjajic dà motivazioni legate anche alla politica locale. I due giornali avrebbero infatti a suo avviso troppe volte denigrato l'operato del sindaco di Cacak, Velimir Ilic.
Ivana Dulic Markovic, membra dell'ong e think tank con sede a Cacak G17, ha affermato che quest'ultimo atto non fa che evidenziare un'atmosfera generale a Cacak che assomiglia molto al fascismo. Ed ha aggiunto che è una tendenza che si può notare in altre parti del Paese.
Note di protesta si sono sollevate anche dal Consiglio per le Relazioni Multietniche istituito dal Parlamento della Serbia, dall'Organizzazione per la verità sulla Resistenza e dai sindacati dei giornalisti.
Ma Stegnjajic ha sottolineato come questo è solo un inizio ed ha invitato la cittadinanza a boicottare i due quotidiani (Danas, 19.07.02).