In Serbia ferrovie quasi bloccate. alla base degli scioperi rivendicazioni salariali. Intanto la Bei ha annunciato un prestito a Serbia e Montenegro per l'ammodernamento delle rispettive tratte ferroviarie.
In Serbia i ferrovieri sono in sciopero generale da lunedì scorso. Garantiti solo alcuni servizi essenziali. Vi partecipano i tre più grandi sindacati che rappresentano questa categoria di lavoratori. Alla base della protesta vi sono rivendicazioni salariali. Vukasin Cvetkovic, a capo del Sindacato delle ferrovie serbe ha dichiarato che, nel caso il governo non accettasse un aumento del 10% dei salari, a fronte di un già concesso 3%, lo scioperò andrà avanti. "Sino a quando le nostre richieste non verranno accolte", ha reso noto (10.03.02, Radio B92, Danas).
Intanto la Banca europea per gli investimenti (Bei) ha annunciato che accorderà un prestito di 85 milioni di euro alla Repubblica federale di Jugoslavia per ripristinare i collegamenti ferroviari tra la Serbia e il Montenegro. I fondi verranno affidati alle società che gestiscono le rete ferroviarie serbe (70 milioni di euro) e montenegrine (15 milioni), che le utilizzeranno per ammodernare le linee che collegano Belgrado, Podgorica e Bar. Nel complesso il prestito permetterà di ripristinare circa 60 chilometri di strada ferrata lungo il decimo corridoio paneuropeo, e quasi 80 chilometri lungo la direttrice Belgrado- Bar. I lavori dovrebbero terminare entro il 2003 in Serbia ed entro il 2004 in Montenegro. La Bei ha ripreso nel 2001 le proprie attività di sostegno in Jugoslavia, erogando un primo prestito di 66 milioni di euro per la ricostruzione delle infrastrutture di trasporto. Per il 2002 la Banca europea prevede interventi per un totale di circa 300 milioni di euro a favore dei settori del trasporto, dell' energia, delle Pmi, e dell'approvvigionamento idrico (19.03.02, Ansa Balcani).