Continua lo sciopero nelle ferrovie iniziato oramai da quasi dieci giorni. E le conseguenze iniziano a farsi sentire sul paese. Intanto i sindacati si dividono: alcuni con, altri contro gli scioperanti.
Belgrado, Smederevo - Lo sciopero delle ferrovie in Serbia non si è ancora fermato. Il governo non ha concesso gli aumenti salariali richiesti sostenendo che non vi è budget a sufficienza per accontentare le richieste dei lavoratori delle ferrovie e che la loro paga (si aggira sui 150 €) è già privilegiata rispetto ai lavoratori di altri settori.
Ma i lavoratori delle ferrovie serbe contestano anche le disastrose condizioni nelle quali si ritrovano a lavorare: treni vecchi (pochi di loro superano i 60 km all'ora), infrastrutture precarie, informatizzazione del tutto assente.
Il governo ha minacciato che se non verranno garantiti i servizi minimi, come previsto per legge, si procederà ai primi licenziamenti.
Le conseguenze dello sciopero iniziano a farsi sentire anche nel settore economico: un caso su tutti quello dell'acciaieria "Sartid" di Smederevo; già in non floride condizioni ha dovuto sospendere la produzione poiché in carenza di materie prime, trasportate su rotaia. La "Sartid" rschia in questo modo di perdere importanti commesse dall'estero, le uniche che le permettono di sopravvivere.Intanto i sindacati si dividono sullo sciopero: lunedì scorso il piccolo sindacato dei ferrovieri "Indipendenza" ha dichiarato la fine dello sciopero ma il "Sindacato Indipendente", in passato accusato di essere troppo vicno al regime di Milosevic, ha affermato che invece lo sciopero continuerà (25.03.02, RTS).
Anche le confederazioni maggiori dei sindacati esprimono pareri discordanti. Da una parte abbiamo l'"Associazione dei sindacati liberi ed indipendenti" che ha condannato lo sciopero, a loro avviso una vera e propria manipolazione dei lavoratori delle ferrovie da parte della loro dirigenza. Quest'ultima sarebbe ancora quella nominata da Milosevic e, secondo i rappresentanti sindacali che la criticano, si arrocca su posizioni oltanziste opponendosi a qualsiasi riforma per difendere i propri privilegi. Non la pensa così l'"Alleanza dei sindacati serbi" che ha indetto un'ora di sciopero nazionale generale per il prossimo venerdì se il governo si rifiuterà di incontrare e scendere a patti con i lavoratori delle ferrovie (26.03.02, B92).