Il recente sondaggio realizzato dall'agenzia Strategic Marketing mostra un sensibile calo di fiducia nell'attività del governo, rispetto alle percentuali relative al periodo immediatamente successivo all'omicidio del premier Djindjic
I quotidiani serbi in questi giorni di fine luglio hanno dato ampio risalto al recente sondaggio condotto dall'agenzia di indagine "Strategic Marketing", diretta da Srdjan Bogosaljevic.
Si tratta della consueta ricerca mensile di suddetta agenzia, condotta nel periodo compreso tra il 19 e il 22 luglio. Ciò che ha consentito un'ampia risonanza di tale sondaggio è stata la caduta di preferenze per l'attuale governo e l'ascesa, se pur minima, del partito d'opposizione dell'ex presidente Vojislav Kostunica, Demokratska Stranka Srbije (DSS). Il sondaggio mostra che il partito maggioritario di governo Demokratska stranka (DS) è sceso al terzo posto nell'opinione degli intervistati, mentre al secondo si situa la neoformazione partitica G17 plus.
L'elemento di stupore sta nel fatto che a distanza di pochi mesi dall'omicidio del premier e leader del DS, Zoran Djindjic, il partito ha perso quella popolarità acquisita subito dopo l'omicidio e grazie all'introduzione dello stato d'emergenza. Come ha precisato lo steso Bogosaljevic, benché la differenza tra le tre formazioni suddette sia in percentuale minima, si nota comunque una lieve flessione in avanti del G17 e del DSS e un calo di popolarità del DS.
Un altro dato è interessante, ossia che il 39% degli intervistati crede che la direzione intrapresa dalla Serbia sia buona, mentre il 45% pensa il contrario. Interessante perché si tratta della prima caduta di fiducia sulla direzione intrapresa dal paese, dopo l'attentato al premier serbo. In quel periodo infatti la percentuale di coloro che ritenevano che le cose finalmente andassero per il verso giusto era rappresentata da un discreto 66%, mentre solo il 16% si era espresso contrariamente. Altro dato che emerge dal sondaggio riguarda l'età di coloro che ritengono buona la strada intrapresa dal paese. Si tratta di cittadini compresi tra i 18 e 39 anni, con un'alta istruzione, in particolare belgradesi e simpatizzanti della coalizione DOS e del G17 plus.
In caduta è anche la percentuale di coloro che vedono l'ascesa del proprio standard di vita nei prossimi sei mesi. La percentuale è scesa al 23%, mentre solo un mese fa era del 27%, due mesi fa del 31% e tre mesi fa del 41%. Il maggior problema sentito dai cittadini riguarda la disoccupazione, preoccupazione che riguarda il 40% degli intervistati. Un dato motivato anche dal fatto che il tasso di disoccupazione in Serbia oltrepassa il 30%. In ascesa è pure la percezione delle difficoltà economiche del paese: il mese scorso questo problema era percepito dal 15% dei cittadini, mentre ora circa dal 20%.
Riguardo la situazione politica: due terzi degli intervistati si sono espressi per le elezioni anticipate.
Mentre tra gli uomini politici, Mladjan Dinkic, ex direttore della Banca Centrale, rimane in testa alla classifica dei più votati, cui seguono, Miroljub Labus (presidente G17), Boris Tadic (ministro della difesa), Bozidar Djelic (ministro delle finanze), Goran Svilanovic (ministro degli esteri) e Vojislav Kostunica (ex presidente federale). In diminuzione risultano essere le percentuali favorevoli al ministro dell'interno Dusan Mihajlovic e del vice premier di governo Cedomir Jovanovic ("Blic" e "Danas", 29 luglio).
Riguardo i candidati alle prossime elezioni, Kostunica risulta favorito dal 17% degli intervistati, Miroljub Labus dal 15%, Boris Tadic 5% e Vojislav Seselj 4%.
Come confermato dal direttore dell'agenzia Srdjan Bogosaljevic è evidente che il sondaggio ha mostrato la sensibilità della gente per i recenti scandali che hanno visto contrapporsi la formazione G17 plus e il governo, in particolare con lo scontro diretto tra Mladjan Dinkic e il ministro delle finanze Bozidar Djelic, apparsi in un duello televisivo.
Ciò di cui invece il sondaggio non ha tenuto conto sono i contrattacchi del governo alle dichiarazioni del G17, ossia le contro accuse rivolte al gruppo di economisti, perché successivi al periodo di riferimento del sondaggio("Danas", 30 luglio).
Per approfondire vedi anche:
- Chiamatemi Berlusconi
- La Serbia dopo Djindjic