Si inizia con la malattia e la morte del maresciallo Tito per concludere con il primo governo della Slovenia indipendente. In un libro di Stefano Lusa il partito comunista sloveno ed il processo di democratizzazione della repubblica
Non sono molti i libri di storia contemporanea che focalizzano con cognizione di causa la transizione di un piccolo ma emblematico paese come la Slovenia. Chi si occupa del complesso capitolo storico che portò alla dissoluzione della Jugoslavia e del suo impianto federale e socialista, si trova spesso in difficoltà al momento di analizzare quanto avvenne nella repubblica tradizionalmente più eretica ma anche più fortunata dell'ex federazione ideata da Tito.
La carenza di testi specifici e la scarsa conoscenza della lingua slovena da parte di chi, in Italia e altrove, si occupa di Jugoslavia, hanno fatto sì che il processo di transizione avviato in Slovenia con notevole anticipo rispetto al resto dello stato federale e con spinte che hanno accelerato e in qualche misura anche ispirato i processi riformisti ma anche disintegratori in Jugoslavia, sia stato trattato il più delle volte in termini periferici e collaterali.
Il libro di Lusa , che inizia con la malattia e la morte del maresciallo Tito e si conclude con l'indipendenza riconosciuta della repubblica nel 1992 e il primo governo Drnovšek , rende competentemente giustizia ad un capitolo e ad una geografia essenziali per la comprensione del fenomeno jugoslavo.
Lusa affronta gli angoli apparentemente più reconditi delle trasformazioni sociali e politiche in Slovenia a cavallo degli anni 80 e 90; il dopo-Tito, i primi movimenti alternativi, le riforme e le crisi in seno alla Lega dei comunisti, l'avvento dei riformisti, del nazionalismo e della prima democrazia per toccare infine anche il triste capitolo della cancellazione di migliaia di residenti ex-jugoslavi.
Il tutto contestualizzato attentamente nella realtà jugoslava ed in quella internazionale. Un libro essenziale per chi si occupa di temi jugoslavi, un libro curato da uno storico che - come scrive nella sua prefazione lo storico sloveno-triestino Jože Pirjevec - "si è trovato in una posizione privilegiata rispetto a tanti storici, impegnati nell'indagine del più recente passato. Avendo la Jugoslavia socialista cessato di esistere, la repubblica di Slovenia ha deciso di ignorare la regola dei trenta anni e aprire i propri archivi senza (o quasi) alcuna restrizione. Ciò ha permesso a Stefano Lusa di dare alla sua ricerca uno spessore che indagini di questo genere non hanno".
La dissoluzione del potere
Stefano Lusa
Edizioni Kappa Vu, 2007
Sempre di Stefano Lusa è uscito nel 2001 Italia/Slovenia 1990/1994 la cui recensione è pubblicata anche su Osservatorio.