© Leka Sergeeva/Shutterstock

© Leka Sergeeva/Shutterstock

È arrivato alla sua 40sima edizione il noto Salone del libro di Lubiana, che si è svolto nella capitale slovena dal 26 novembre al 1 dicembre scorsi. La Slovenia, paese di lettori “forti”, si conferma molto ricca di autori, case editrici ed eventi editoriali

05/12/2024 -  Luciano Panella Lubiana

“Devi amare un libro”. Lo slogan del Salone del Libro sloveno quest’anno parafrasa il titolo di una famosa poesia del poeta Ivan Minatti, Nekoga moraš imeti rad (Devi amare qualcuno), versi in cui questo autore nel secondo dopoguerra parlava di amore e di emozioni.

Quest’anno Ivan Minatti avrebbe compiuto cento anni ed in suo onore il Salone, nel suo tradizionale “focus” annuale sulla cultura di una città slovena, ha scelto proprio Slovenske Konjice, nel nord est della Slovenia, città natale di Minatti.

Paese ospite era invece la Croazia, con i suoi autori e le sue case editrici.

Il Salone del Libro sloveno ha festeggiato quest’anno 40 anni. Nato all’epoca della Jugoslavia, ha seguito l’evoluzione storica e sociale della Slovenia, affermandosi oggi come la rassegna editoriale più importante del paese e, come già l’anno scorso, quest’anno si è tenuto negli spazi della Fiera dal 26 novembre al 1 dicembre.

La Slovenia, considerata tradizionalmente un paese di lettori “forti”, in proporzione alle sue dimensioni è molto ricca di autori, case editrici ed eventi editoriali. Gli espositori quest’anno erano più di un centinaio, tra cui le tre case editrici slovene in Italia. Erano presenti naturalmente le case editrici storiche, come Mladinska Knjiga, Mohorjeva Založba, Cankarjeva Založba, Celjska Mohorjeva Družba insieme a realtà meno conosciute, come ad esempio le edizioni Pivec.

Come accade dappertutto, i grandi eventi dedicati all’editoria, che sono allo stesso tempo eventi culturali e occasioni commerciali, finiscono per portare alla superficie le insoddisfazioni tra i vari protagonisti del mondo dei libri.

Anche in Slovenia i costi per l’affitto degli stand sono considerati alti, soprattutto per i piccoli editori, che spesso devono rinunciare a partecipare perché temono di non riuscire a rientrare dalle spese, mentre sarebbero proprio i marchi meno conosciuti e meno presenti nelle librerie, quelli che beneficerebbero dalla presenza in queste rassegne. La casa editrice VigeVageKnjige, ad esempio, quest’anno non ha avuto un proprio stand all’interno del Salone.

I grandi editori inoltre riescono ad affittare gli spazi posti in posizione più favorevole, finendo per intercettare la maggior parte dei visitatori, che vengono attirati anche dagli sconti e dalle promozioni, che i grandi sono in grado di praticare.

Alcuni sottolineano che questi grandi stand con sconti in bella vista finiscono per caratterizzare il Salone soprattutto come una grande libreria discount, a discapito del lato più culturale. A differenza degli anni passati colpisce infatti il fatto che i prezzi siano stati dovunque esposti molto chiaramente.

Il colpo d’occhio è comunque di una grande vivacità, con stand molto diversi tra di loro, molto colorati, con tanti libri di tutti i tipi.

Originale lo stand delle edizioni Beletrina, fatto con cassette da frutta in legno; nello stand di Hiša Knjig grandi decorazioni a tema “horror” pubblicizzano i libri di Stephen King, mentre dagli scaffali delle edizioni Sanje ci sorride la popolare cantante Marjana Deržaj sulla copertina della sua biografia, scritta da Katarina Lavš, uscita qualche anno fa e ancora in catalogo.

Proprio lo stand di Sanje è stato forse il più brillante e il più vario: si va dall’appena uscito Edvard Kocbek 120 anni, due volumi con i diari tenuti dal poeta e uomo politico tra il 1938 e il 1945, alle opere di Miljenko Jergović, noto anche in Italia; dai tanti classici in accattivanti edizioni tascabili, a Come restare bella e giovanile, la ristampa originale di un manuale di bellezza anni ’50.

Tanti libri per bambini dappertutto, di tutti i tipi, dai classici ai contemporanei.

Tra le molte proposte, citiamo Gorica di Mateja Gomboc (edizioni Miš), una storia ambientata tra Gorizia e Nova Gorica, due città che nel 2025 saranno capitali europee della cultura. Citiamo poi la traduzione dell’ultimo lavoro di Navid Kermani (edizioni Goga) e i libri illustrati dedicati al regista Karpo Godina (Fotocona).

Nel salone convivono a qualche metro di distanza le espressioni culturali più diverse, dallo scrittore editore blogger Sandrotellingstories alle edizioni accademiche dell’Università di Lubiana; lo stand delle edizioni Scutum Fidei non è lontano da quello dello storico centro culturale Škuc e la casa editrice Družina (ovvero famiglia) è vicino allo stand nero con i libri di poesie di Črna Skrinjica (cofanetto nero).

Tanti libri, di tutti i tipi, tutti insieme sotto lo stesso tetto, una vista che fa venire in mente la celebre citazione di Marguerite Yourcenar sul raccogliere libri che diventa “ammassare riserve contro un inverno dello spirito”.