La vita di uno dei musicisti più importanti della musica popolare turca
“Sono nato due volte.
Prima mia madre mi ha dato la vita
e poi il mio bağlama”
Ali Ekber Çiçek nacque nel piccolo villaggio di Ulalar, a Erzincan nel 1935. Perse suo padre quando aveva 4 anni a causa del terremoto più forte nella storia della Repubblica turca. La vita del giovane Ali Ekber non è stata facile. Dopo aver finito la scuola elementare per motivi economici dovette iniziare a lavorare fin da piccolo. Lavorava come bracciante nei campi. Fino a 9 anni rimase sempre ad Ulalar e qui crebbe tra i dede* aleviti. Conobbe la musica e la cultura alevita e imparò a suonare il bağlama* partecipando alle riunioni nelle Cemevi*. Nonostante la sua vita difficile, il giovane Ali Ekber non smise di suonare il suo bağlama neanche per un giorno. E così fin da piccolo iniziò a suonare bene come un dede alevita.
Dopo aver compiuto 9 anni decise di trasferirsi a Istanbul, dove dormiva in un complesso di uffici nel quale lavorava. Ogni notte sul suo pancaccio chiedeva a Dio che gli desse una coperta. Dopo tante notti insonni, il giovane Ali Ekber riuscì a trovare sua zia, che si chiamava Saime Sinan, una cantante molto conosciuta della musica classica turca a Istanbul.
Quando aveva 12 anni sua zia lo portò ad Ankara per presentargli Muzaffer Sarısözen, un artista molto importante di quel periodo e responsabile della trasmissione di Radio di Ankara, che si chiamava “Suoni del Paese”. La sua carriera iniziò così. Dopo averlo ascoltato, Muzaffer Sarisözen apprezzò il suo talento e iniziarono a lavorare insieme.
Neriman Altındağ, una cantante di musica popolare e prima maestra donna dell'orchestra di musica popolare della Repubblica Turca, lo racconta così:
“Quando Ali Ekber arrivò da noi come artista locale, era giovanissimo. Aveva i pantaloni corti. Fin da piccolo è stato sempre una persona molto educata e umile. Non è mai cambiato”
In quel periodo in Turchia, nelle radio statali era vietato cantare le canzoni alevite o canzoni in cui si trovavano adagi aleviti. Tuttavia, solo Ali Ekber le poteva eseguire durante la trasmissione “Suoni dal Paese”. Il direttore della trasmissione Muzaffer Sarısözen trovò una scusa per farlo cantare dicendo che “Suoni dal Paese” era un trasmissione per far conoscere al pubblico altre culture tramite le canzoni popolari, e che Ali Ekber non poteva non suonare musica alevita, visto che corrispondeva alla sua cultura musicale.
Dopo il servizio militare Ali Ekber Çiçek tornò a Istanbul dove lavorò 35 anni presso la Radio di Istanbul. Durante questi 35 anni ha arrangiato e suonato 400 canzoni popolari e ha fatto conoscere al pubblico altre canzoni e melodie quasi dimenticate. Il suo modo di suonare il bağlama ha influenzato molti musicisti dopo di lui.
“Il bağlama deve essere suonato in una maniera emotiva. Quando lo prendi in mano lo devi rispettare e mostrargli il tuo amore. Quando suoni, il tuo spirito, il tuo cuore e la tua mente devono arrivare alle tue dita.”
Come capitato a tutti gli altri artisti veri e talentuosi turchi, anche Ali Ekber Çiçek e il suo talento furono stati apprezzati di più all'estero:
“Sono andato negli Stati Uniti due volte. Sono stato nelle università di Colombia, Texas, Michigan, Canada, Toronto. In queste università sono state fatte delle ricerche sulla mia musica ed ho anche tenuto un concerto di un’ora a 550 professori facendo una sola pausa di 10 minuti. Sono stato in molti posti importanti. Il mondo conosce Ali Ekber Çiçek meglio della Turchia. Però per me la Radio di Istanbul è molto importante perché lì ho lavorato tanti anni e mi sono sempre sentito apprezzato come musicista.”
La porta che l’ha introdotto sul palco internazionale è stato il suo arrangiamento di una canzone popolare alevita di Âşık Sıtkı Baba, cioè “Haydar”. Il suo arrangiamento ancora oggi è considerato un esempio perfetto dell’armonia e l'apice della musica popolare sinfonica turca. Cosicché professori e musicologi dagli Stati Uniti e da diversi paesi sono venuti in Turchia per ascoltare dal vivo la sua versione di “Haydar” per capire come da un solo bağlama può uscire tale struttura polifonica di musica popolare turca. La sua versione di “Haydar” venne diffusa da parte dell’Unesco in 40 paesi.
“Per suonare avevo uno studio piccolo a casa mia. Ogni giorno dopo lavoro studiavo e suonavo in lacrime dalla sera alla mattina per arrangiare “Haydar”. Durò 3 anni. Ho lavorato tanto su ogni nota”
Da quanto si narra, Ali Ekber Çiçek dopo aver finito il suo lavoro lungo 3 anni, prese il suo bağlama in grembo e esclamò stupito: “Che cosa ho fatto!?”.
Ali Ekber Çiçek ha tenuto tanti concerti e partecipato a seminari in Turchia, Canada, Germania, Belgio, Grecia e Olanda. Ha preparato decine di album, di cui alcuni pubblicati negli Stati Uniti e in Francia. Non è stato un musicista importante soltanto per la musica e la cultura alevita, anzi i suoi lavori sono stati importantissimi per la musica popolare turco-anatolica in generale. Durante quasi 40 anni di lavoro, ci ha regalato le sue canzoni, i suoi arrangiamenti, ed i suoni dimenticati dell’Anatolia. Morì a causa di un tumore al pancreas il 26 aprile 2006 quando aveva 71 anni. Al suo funerale parteciparono i musicisti più importanti della musica popolare turca. Diedero l’ultimo addio lasciando i loro bağlama sulla sua tomba.
“Il mio bağlama è sempre stato il mio miglior amico. Non mi ha mai portato sulla strada sbagliata. Quando mettete cuore e mente nelle corde del vostro strumento, lui vi porterà sempre in posti bellissimi”
Note:
* Il dede è un leader socio-religioso nella società alevita
* Il bağlama è lo strumento tipico della cultura popolare turca
* Cemevi, letteralmente raduno, è il termine usato dagli Alevi e dai Bektashi musulmani dell'Anatolia e dei Balcani per riferirsi ai loro luoghi di raduno