L'opinione pubblica turca ha seguito con grande attenzione l'elezione del nuovo Papa. I media si interrogano sull'atteggiamento che avrà Benedetto XVI rispetto al cammino europeo del Paese, ripercorrendo le posizioni espresse dal cardinale Ratzinger. Un articolo tratto dal quotidiano Zaman
Tutta rivolta alle conseguenze che potrà avere sul futuro europeo della Turchia la grande attenzione che l'opinione pubblica ed i mass media hanno dedicato all'elezione del nuovo Papa. Sottolineato il carattere conservatore della sua biografia, confermato da soprannomi quali Rottweiler di Dio o Panzerkardinal, sono state soprattutto ricordate le posizioni contrarie all'adesione turca che Ratzinger ha espresso nel recente passato.
Pressochè unanime è stata la preoccupazione espressa dalla stampa turca per il possibile ritorno nell'agenda politica del tema delle radici cristiane dell'Europa e per il conseguente rafforzamento del fronte dei contrari all'adesione turca che l'elezione di Ratzinger potrebbe determinare. "Il Papa contrario alla Turchia" ha titolato a tutta pagina Cumhuriyet, quotidiano kemalista e bastione del laicismo. L'islamico Yeni Safak, con toni più sfumati, ha sottolineato nei suoi commenti la contrarietà di Ratzinger all'adesione turca. "L'ultimo dei Papi che avrebbe voluto la Turchia" è stato il titolo di Radikal.
Il popolare Hurriyet in prima pagina ha titolato "E' Papa il cardinale che ha polemizzato con Erdogan". Esplicito il riferimento alla polemica risposta che il Premier Erdogan diede l'estate scorsa - "La Turchia parla solo con i paesi membri della UE. Il Vaticano non è un paese membro" - alle dichiarazioni rilasciate da Ratzinger a Le Figaro, nelle quali il Cardinale si diceva contrario per ragioni storiche e culturali all'adesione della Turchia. Un'intervista riproposta in questi giorni da tutta la stampa turca. Più sobria la scelta del quotidiano conservatore Zaman che ha titolato semplicemente "E' il tedesco Ratzinger il nuovo Papa dei cattolici" lasciando al corrispondente da Bruxelles il commento nelle pagine interne.
Le reazioni ufficiali sono state invece all'insegna di una grande cautela - "Saranno importanti le dichiarazioni che farà il nuovo Papa" - ha dichiarato il Premier Erdogan (f.s.)
Di Selcuk Gultasli, corrispondente da Bruxelles, Zaman, 20 aprile 2005
Traduzione per Osservatorio sui Balcani: Fabio Salomoni
Il Cardinale Ratzinger, Papa Benedetto XVI, è giudicato "il più fondamentalista" dei Cardinali dell'età moderna. Quello però che a noi interessa del nuovo Papa è il suo punto di vista sulla Turchia. L'estate scorsa la sua opposizione alla candidatura della Turchia ha fatto molto rumore sia nel nostro paese che in Europa. In un'intervista a Le Figaro Ratzinger aveva sostenuto con forza l'estraneità della Turchia all'Europa: "Ha combattuto contro Bisanzio, conquistato Costantinopoli, minacciato Vienna e l'Austria, occupato i Balcani" ed aveva suggerito alla Turchia di cercare il proprio posto all'interno del mondo islamico. Il cardinale aveva poi ribadito in settembre le sue posizioni e la convinzione che l'ingresso della Turchia finirà per disintegrare la cultura europea. In un discorso tenuto davanti ad un gruppo di sacerdoti a Velletri aveva sottolineato come l'adesione della Turchia all'UE sarebbe un grosso errore. Ricordando come il carattere fondamentale dell'Europa sia il Cristianesimo, si era detto convinto che, nonostante la Repubblica laica fondata da Ataturk, l'essenza della Turchia fosse ancora fortemente debitrice dell'Impero Ottomano e dell'Islam. Di fronte alla reazioni per questa ostilità nei confronti della Turchia, il Cardinale Sodano si era affrettato a dichiarare che "Noi a questo proposito siamo super partes": sarebbe però molto ingenuo pensare che Ratzinger abbia fatto queste dichiarazioni all'insaputa di Giovanni Paolo II.
Rappresenterà indubbiamente una cattiva notizia per la Turchia l'eventuale insistenza da parte del Cardinale Ratzinger, ora Papa Benedetto XVI, nella sua ostilità verso l'adesione turca.
La partecipazione del Vaticano al fronte di opposizione, a volte dalle sfumature razziste, che si è sviluppato in paesi come Francia, Austria, Danimarca ed Olanda, contro l'adesione della Turchia, rappresenterà un cattivo messaggio inviato non solamente ai turchi ma ai musulmani in genere. Certamente l'Unione Europea rappresenta un'istituzione laica e gli sforzi del Vaticano non sono riusciti a far inserire il Cristianesimo come principio portante nella Costituzione Europea. Nonostante questo però, è necessario non sottovalutare il peso del Vaticano in Europa.
A quanto si dice il Cardinale Ratzinger avrebbe scelto il nome di Benedetto in omaggio alla figura di Benedetto XV che, nella sua breve esperienza di pontificato tra il 1914 ed il 1922, aveva combattuto il conservatorismo fino a proporre un piano di pace per far cessare la Prima Guerra Mondiale. Prendendo questo nome, Ratzinger avrebbe così inteso dare un messaggio di pace e l'indicazione che, al contrario di quanto ci si attendeva, non si occuperà di politica. Se così fosse potremo alimentare l'ottimismo per un abbandono dell'atteggiamento conservatore verso la Turchia o perlomeno sperare in un approccio più equilibrato da parte del Vaticano. In caso contrario in Europa l'opposizione alla Turchia sarà destinata a rafforzarsi.