Il livello di comunicazione multidirezionale che offre la rete comporta grandissime potenzialità, non prive di rischi. La scelta di aprire il sito ai commenti esterni: un primo bilancio e un invito alla comunità dei lettori

04/03/2005 -  Andrea Rossini

Carissime lettrici, carissimi lettori,

l'apertura sul nostro portale della sezione commenti - attuata nei giorni scorsi - è motivata da una considerazione fondamentale. Osservatorio sui Balcani vuole crescere, e migliorare continuamente il livello della propria offerta informativa. Per migliorare, però, abbiamo bisogno anche di voi. Dalle precedenti rilevazioni statistiche, e dalle segnalazioni informali che ci provengono, sappiamo che il nostro lettore ha mediamente una forte preparazione, specifica, sull'area geografica e i temi di cui trattiamo, proviene spesso dal mondo della cooperazione, del giornalismo, dell'università o della ricerca. Inoltre, abbiamo la fortuna di essere seguiti anche dalla diaspora balcanica in Italia (o direttamente dai Balcani), da lettori che conoscono la nostra lingua e hanno diretta esperienza delle questioni che trattiamo.

Il nostro "target" di lettori insomma, italiani e stranieri, non rappresenta solo un terminale verso cui dirigere informazioni. Voi stessi rappresentate una vera e propria miniera di informazioni, storie, notizie che possono arricchire la qualità del nostro sito. Per questo abbiamo scelto di aprire la sezione dei commenti. E lo abbiamo fatto senza filtri, in modo franco e diretto.

Attraverso i commenti potete precisare, arricchire, confermare, criticare quanto viene scritto negli articoli che vi proponiamo, e comunicare con tutti gli altri lettori. Il mezzo elettronico, che abbiamo scelto per la nostra testata, permette questo livello di interattività, su cui abbiamo deciso di investire.

Purtroppo, però, c'è anche un rovescio della medaglia. In questa fase, che per noi è ancora di sperimentazione totale, abbiamo raccolto sul sito anche commenti assolutamente inaccettabili. Sono apparsi interventi di tipo razzista e sessista, insulti, attacchi insensati dettati da pura e semplice ignoranza. Sono pochi, fortunatamente, ma purtroppo balzano subito all'evidenza.

Per il momento, abbiamo scelto di tenere tutto. Non possiamo essere noi a stabilire qual è la soglia minima di tolleranza consentita, non possiamo aprire ad un modello di comunicazione multidirezionale, e poi avere un atteggiamento censorio. Abbiamo però bisogno del vostro aiuto, dell'aiuto di chi segue Osservatorio condividendo il tentativo di creare un ponte ideale tra culture diverse, fatto di scambi, di approfondimento e conoscenza reciproca, di costruzione di Pace. Se la comunità dei lettori non interviene attivamente, aiutandoci a depotenziare quegli interventi e commenti che vogliono invece riprodurre la logica della contrapposizione frontale, dell'insulto, del conflitto, della guerra (che nasce con le parole), questa sezione del sito non potrà funzionare.

Abbiamo deciso, per i prossimi giorni, di introdurre alcuni interventi minimi per tentare di migliorare la sperimentazione in corso. Sposteremo i commenti in un ambiente separato rispetto a quello dell'articolo. In alcuni casi, infatti, il numero e la lunghezza dei commenti impediscono una visualizzazione accettabile. Su alcune tematiche centrali poi, quali ad esempio quelle affrontate nei dossier, apriremo dei forum specifici. Questo permetterà di non disperdere in calce ad articoli diversi un discorso comune relativo ad una tematica specifica (come ad esempio nel caso delle foibe e della giornata del ricordo). Nel caso abbiate richieste specifiche da rivolgere alla redazione, vi chiediamo poi di non utilizzare la rubrica dei commenti, ma di scrivere direttamente all'indirizzo della posta dei lettori, per chiarezza. In caso contrario la vostra richiesta potrebbe andare persa.

Alcuni di voi, infine, hanno scelto di utilizzare nei commenti altre lingue rispetto all'italiano. Ognuno ovviamente è libero di scegliere la lingua che preferisce, e un portale di informazione multilingue rappresenta per noi un obiettivo ideale da raggiungere. Tuttavia, per il momento, la lingua franca del sito è l'italiano. Per questo vi chiediamo, nei limiti del possibile, di utilizzare questa, proprio per mantenere una discussione il più possibile comune, e non limitata solamente ad uno o più gruppi di lettori. Se poi ci saranno degli errori di grammatica pazienza, l'importante è capirsi...

A conclusione di questa prima fase, vogliamo rivolgere un ringraziamento sentito a tutti quelli che hanno già cominciato a scrivere per partecipare alla elaborazione di un discorso comune, accogliendo costruttivamente la nostra proposta.

Ai pochi che invece hanno pensato di utilizzare il nostro sito per postare il proprio disprezzo, l'odio nei confronti dell'altro, rivolgiamo un semplice invito: non scriveteci, conosciamo già i vostri commenti, sono anni che siamo costretti a subire le parole della guerra. Il mondo della politica e dell'informazione sono già pieni del vostro livore. Anche internet purtroppo. Potete andare su un altro sito, ce ne sono tanti.