La ricerca sulla produzione di documentari nell'area mediterranea è stata realizzata da RAI - Direzione Palinsesto TV e Marketing e dal Prix Italia in collaborazione con (in ordine alfabetico): ASBU, Babelmed, CMCA, COPEAM, Doc.it, Osservatorio Balcani e Caucaso, RAI Teche.
La vasta e approfondita ricerca sulla produzione di documentari nell'area mediterranea, ha portato alla pubblicazione di un volume speciale edito da Rai Zone dal titolo Telling and broadcasting Mediterranean stories. A study on documentary film. Il volume è stato presentato durante un dibattito pubblico il 21 settembre 2010, in occasione delle giornate del 62° Prix Italia (Torino 19-24 settembre 2010).
Questo libro pionieristico e innovativo esplora in profondità l’industria del documentario mediterraneo, un genere vitale e in piena ascesa. L’indagine riguarda, tra l’altro, l’ambito dei contenuti, delle storie narrate, e i rapporti tra creatività e committenza.
Apre il volume l’analisi delle opere che hanno partecipato alle ultime edizioni del Premio Internazionale del Documentario e del Reportage Mediterraneo, organizzato annualmente dalla RAI d’intesa con il CMCA. L’indagine abbraccia poi il più ampio contesto degli autori, produttori, registi, esperti e professionisti del settore con l’obiettivo di tracciare un quadro comparato il più variegato possibile sullo stato di salute del documentario mediterraneo.
Cuore della pubblicazione sono le circa quaranta interviste mirate condotte a sud del Mediterraneo, da Gibilterra al Bosforo, in collaborazione con l’associazione Babelmed; e a est, dall’Egeo all’Adriatico, in collaborazione con il centro studi Osservatorio Balcani e Caucaso. Se ne ricavano informazioni uniche su quattordici “mondi” creativi, produttivi e distributivi poco noti in Europa: quelli dell’Albania, Algeria, Bosnia ed Erzegovina, Croazia, Egitto, Grecia, Israele, Libano, Libia, Marocco, Palestina, Siria, Tunisia, Turchia.
Segue la presentazione di una serie di documentari realizzati grazie alla collaborazione tra la COPEAM e l’ASBU. Al lettore non italiano si offre infine un piccolo spaccato sulla situazione del documentario italiano, vista attraverso due angolazioni particolari: quella delle produzioni indipendenti (Doc/it) e quella delle Teche RAI.
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