Genti venute dall'Est. Una domenica speciale

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Le fotografie raccontano il percorso  guidato da Marco Abram domenica 22 ottobre, grazie all'organizzazione di Viaggiare i Balcani, su alcuni dei luoghi raccontati nel podcast Zent. Genti, culture e incontri nel Trentino della Grande Guerra . Le foto sono di Leonardo Barattin

Prima tappa, Parco Neufahrn
Prima tappa, Parco Neufahrn a Trento, nel sobborgo di Gardolo.
Prima tappa 2
Nella zona del parco, della scuola e del complesso residenziale adiacente si estendeva il più grande campo di prigionia del Trentino della Prima Guerra Mondiale. Qui vennero internati prigionieri di guerra serbi, russi e rumeni. 
prima tappa 3
A Gardolo erano alloggiate anche truppe provenienti dalle varie regioni dell'Impero. Secondo una testimonianza, che tuttavia richiede ulteriori verifiche, erano presenti anche rudimentali minareti di legno per i soldati bosniaci di religione islamica.
Seconda tappa 1
Castellano. E' uno dei paesi del Trentino dove è attesta la presenza di prigionieri serbi durante la Prima guerra mondiale. Nella zona ne furono occupate alcune centinaia, al lavoro anche nella costruzione di quello che ancora oggi è chiamato il Sentiero dei Serbi. Secondo una testimonianza, vennero internati anche nel castello del paese visibile nella fotografia
Terza tappa 1
Sacrario militare di Castel Dante a Rovereto. In questo complesso monumentale, al fianco di migliaia di altri combattenti italiani, finirono anche molti uomini venuti dall'Est che non riuscirono a fare ritorno alle proprie case. 
Terza tappa 2
Sepolti in un primo tempo nei cimiteri - militari e non - sparsi in tutto il Trentino, vennero in gran parte traslati nel cimitero militare di Pergine dopo la la guerra e infine traslati a Rovereto nel 1970.
Terza tappa 3