Sarajevo: le proteste dei pensionati

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26 October 2017

Il 25 ottobre a Sarajevo i pensionati della Federazione di Bosnia Erzegovina hanno protestato per la mancata approvazione di una legge che avrebbe garantito loro migliore assistenza pensionistica e sanitaria. Fotoreportage del fotografo Marlin Dedaj

Sarajevo 25 ottobre 2017, la strada che conduce al palazzo del governo della Federazione di Bosnia Erzegovina (una delle due entità che compongono la Bosnia Erzegovina) è completamente impraticabile, polizia e vigili urbani smistano il traffico che ogni giorno affolla la grande città. Autobus da ogni parte della Federazione di Bosnia Erzegovina fanno scendere migliaia di pensionati. 

Alcuni stimano 4000 persone, qualcuno più, altri meno. La strada si affolla subito, alle 10.30 del mattino iniziano i cori di protesta rivolti ai ministri che fanno avanti e indietro dall'edificio del governo, che per l'occasione pare a tutti gli effetti invalicabile: recinzioni e squadre antisommossa ne circondano il perimetro.

I manifestanti chiedevano un aumento delle pensioni. L'ultimo aumento, del 10%, è stato attivato nel 2014, ma nello stesso tempo anche il costo della vita in Bosnia Erzegovina è aumentato. Mehmedalija Rapa, presidente dell'Associazione federale dei pensionati, ricorda che nella Federazione di Bosnia Erzegovina ci sono 410.000 pensionati di cui circa il 66% vive solo con la pensione minima (320KM, circa 160€ mensili), mentre la pensione media a settembre 2017 era di 371KM, circa 185€. 

Dopo due ore e trenta di protesta la manifestazione si è sciolta. Alle 13.00 gli organizzatori e i rappresentanti sono entrati all'interno del palazzo del governo  per dialogare con Fadil Novalić, premier della Federazione BiH, e Vesko Drljača, ministro del Lavoro e delle Politiche sociali. Dopo due ore di colloqui, il premier e il ministro hanno promesso ai manifestanti che dal 1 gennaio 2018 sarà approvata la nuova legge che prevede un aumento delle pensioni del 10%.